Il Dipartimento Salute della Regione Puglia con un proprio comunicato stampa dello scorso 31 agosto ha reso noto di aver rinviato la prova scritta del maxi concorso regionale per infermieri da tenersi dal 7 all’11 settembre prossimi, presso i padiglioni della Fiera del Levante a Bari, motivandolo con l’emergenza Covid-19.
Si legge, infatti, nel comunicato stampa che “…omissis… visto l’aumento significativo dei contagi registrati negli ultimi giorni in Italia …omissis…, ipotizzando omissis … la possibilità di modalità di tenuta delle prove a distanza”.
La decisione è stata assunta nonostante i partecipanti (16.856) fossero stati opportunamente suddivisi dalla Commissione d’esame in nove (9) turni da 1873 candidati per cinque distinte giornate, con un diario prove predisposto in maniera dettagliata.
A sorpresa, a poche settimane dall’inizio delle prove, è arrivato il dietro front della Regione con notevoli danni arrecati ai partecipanti.
Domani, martedì 8 settembre, saranno, invece, quattromila e sessantotto (4068) i candidati che sosterranno la prova unica di ammissione per i corsi di laurea delle professioni sanitarie in cui primeggiano i 580 posti per la classe riservata alla professione infermieristica.
Una incongruenza (da una parte il rinvio della prova del concorso per infermieri, dall’altra la realizzazione della prova unica di ammissione per i corsi di laurea delle professioni sanitarie), evidenziata dai presidenti degli OPI di Bari, della BAT e di Brindisi, Saverio Andreula, Giuseppe Papagni e Antonio Scarpa.
“Siamo fortemente indispettiti e contrariati della intempestiva e immotivata decisione del Dipartimento Salute della Puglia” – dichiarano i tre presidenti degli OPI. “Tra l’altro si illudono gli Infermieri sostenendo che è allo studio, la possibilità di modalità di tenuta delle prove a distanza”.
“La classe Professionale infermieristica – concludono Andreula, Papagni e Scarpa – merita rispetto e considerazione e non può essere abusata a piacimento delle esigenze di strumentalità politiche“.