“Non ce ne vogliano le coppie in procinto di sposarsi, e nemmeno gli operatori del settore, tantomeno le “Partite IVA”, e nessuno dei potenziali fruitori dei bonus una-tantum che in questi giorni sforna a tutto spiano il Presidente della Regione Puglia, ma l’emergenza COVID dura ormai da quasi sei mesi, e la nostra economia, le pugliesi e i pugliesi, non hanno più bisogno di misure-tampone.”
Così si esprime il candidato renziano al Consiglio regionale Ruggiero Crudele a sostegno del candidato presidente Ivan Scalfarotto.
“C’è un debito buono ed uno cattivo, ci ricorda Mario Draghi, e il discrimine è la capacità di creare futuro per i giovani piuttosto che sprecare le risorse in infruttuoso e passivo assistenzialismo.
“Non un solo euro deve essere speso male. Ogni euro investito, dovrà renderne almeno due. Ogni spesa deve essere considerata un investimento, finalizzato non a tamponare ma a smuovere qualcosa: che sia la formazione dei nostri ragazzi e degli adulti, che siano infrastrutture di cui il Paese ha maledettamente bisogno, che siano politiche fiscali che favoriscano crescita ed investimenti, che siano politiche attive del lavoro per dare un’opportunità a chi il lavoro ha perso. Non un solo euro dovrà andare sprecato.”
“Ecco, – prosegue Crudele – alle giovani coppie vogliamo garantire strumenti per la loro vita familiare che verrà, ai professionisti, alle imprese, agli studenti, vogliamo assicurare condizioni di sviluppo per la creazione del lavoro stabile e dignitoso.
Questo è il progetto di Italia Viva per il Paese e per la Puglia con Ivan Scalfarotto, “infrastrutture di cui il Paese ha maledettamente bisogno, politiche fiscali che favoriscano crescita ed investimenti, politiche attive del lavoro per dare un’opportunità a chi il lavoro lo ha perso.
E non è un caso che dal Movimento 5S si insista ancora oggi per il sostegno a Emiliano, da populismo a populismo nel segno della decrescita (in)felice e dell’assistenzialismo di corto respiro.
Noi siamo un’altra cosa – conclude il candidato renziano – le danze nuziali fra PD e Cinque Stelle sono “l’esatto contrario della nostra idea di riformismo, e al riformismo e all’europeismo restiamo a pensarci soltanto noi”.