E’ un giovane originario di Canosa di Puglia, L. M., 20enne con pregiudizi di polizia, che nella mattinata di domenica 9 agosto, dopo aver preso parte ad una rissa con altri giovani in corso d’identificazione, si è reso responsabile dell’esplosione di 4 colpi d’arma da fuoco, calibro .380 (9mm corto), fuori dal locale ove si stava intrattenendo.
Dalla ricostruzione effettuata, il 20enne prima ha sparato in aria in direzione del mare e, subito dopo, si è disfatto della pistola gettandola in mare.
Il gesto, verosimilmente riconducibile alla dimostrazione del possesso di un arma da fuoco nei confronti degli altri partecipanti alla rissa, è quindi stato visto da numerosi avventori e lavoratori del locale ubicato sul lungomare Paternostro e, appena occorso, è stato immediato l’intervento dei Carabinieri che si trovavano proprio nelle vicinanze.
Questi ultimi hanno quindi fermato il giovane su indicazione delle primissime informazioni fornite loro da persone che avevano assistito alla scena e, subito dopo, sul posto sono giunti altri militari per proseguire le attività d’indagine che sono state svolte anche da personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del comando Provinciale Carabinieri di Bari, giunto sul posto, nonché con l’effettuazione di perquisizioni personali, veicolari e domiciliari operate dai militari della Compagnia di Trani.
Alle prime luci dell’alba sono giunti nel luogo dell’evento anche gli addetti del servizio Subacqueo del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari che, dopo aver ricevuto dettagliate indicazioni sulla dinamica da parte dei militari, con grande perizia e rapidità, sono riusciti a trovare la pistola utilizzata. L’arma, una pistola “scacciacani” modificata per lo sparo di ogive, era adagiata su alcuni scogli ad una profondità di circa 2 metri e ad una distanza di 15 metri dalla scogliera.
Il giovane è stato quindi dichiarato in stato di arresto e, come disposto dalla Procura della Repubblica di Trani, è stato tradotto presso la casa circondariale di Trani.