“Pietro e Ruggiero Vitrani avevano 18 e 20 anni quando furono catturati e fucilati dai fascisti. Erano fratelli, figli di una famiglia barlettana e presero parte alla resistenza nella Val Sangone (To).”
Fa sapere il consigliere comunale di “Coalizione Civica” Carmine Doronzo, dopo la ripetuta vandalizzazione del murale (già deturputato da ignoti e subito ripristinato lo scorso 31 maggio 2020 dai membri di “Barletta Antifascista” ) realizzato (con il disaccordo dei gruppi di centrodestra) nel giugno 2017 nei giardini De Nittis di viale Giannone (nei pressi della stazione ferroviaria).
“Poco prima di morire pronunciarono queste parole registrate dal parroco del carcere.
R. V. :«Sono contento di dare il mio sangue per la libertà della Patria, e non mi importa del boia».
P. V. : «Dica ai tedeschi di non spararmi alla testa per non essere sfigurato, forse la mamma verrà a vedermi»
Qualcuno ha paura di queste storie, storie di ragazzi che hanno lottato per la nostra libertà, sacrificando la propria giovane vita.
Nella notte hanno sfregiato i loro volti, più volte hanno deturpato il murale realizzato in loro memoria, ma non avevano mai osato così tanto. Un’offesa gravissima a Barletta, alla sua storia, a tutti i suoi figli.
Nei comizi, in televisione e in parlamento (quando si presentano) urlano di essere italiani, cattolici, di voler difendere la famiglia ma in realtà sono solo vigliacchi e bugiardi. Erano, sono e resteranno sempre i nemici del popolo e della nostra libertà.
Si illudono di poter cancellare la storia – conclude Doronzo – con una bomboletta nera ma la storia non si cancella, la storia ci insegna che i fascisti sono destinati sempre e soltanto ad essere sconfitti.”