Un 23enne andriese è stato condannato a 9 anni e 4 mesi di reclusione per violenze sessuali ai danni di due bambini che avrebbe attirato nella villa comunale di Andria col pretesto di una bicicletta da far utilizzare.
Secondo l’accusa sostenuta dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani, dr.ssa Mirella Conticelli, tra il 2016 ed il 2019, con lo stesso stratagemma il giovane avrebbe adescato anche altri ragazzini meno che 14enni.
La condanna è stata inflitta a conclusione del giudizio abbreviato celebrato dinanzi al Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Trani dr.ssa Lucia Anna Altamura.
Il 23enne avrebbe condotto a casa sua, in distinte occasioni, i due ragazzini (dopo averli adescati nella villa comunale) costringendoli a masturbarlo ed a masturbarsi.
Alle vittime sarebbe stato anche chiesto, con toni minacciosi, di inviargli attraverso whatsapp videomessaggi dello stesso genere.
La sentenza di primo grado prevede che l’uomo, per un anno, non si avvicini a luoghi abitualmente frequentati da minorenni, nonché il divieto di svolgere lavori che prevedano contatti con minori.