Sono passati quattro anni dalla tragedia ferroviaria avvenuta sulla tratta Andria-Corato. Quel giorno, sull’unico binario, si scontrarono due treni. Il bilancio fu tragico: 23 morti.
Tra loro c’era anche Maria Aloysi, sorella di Anna, presidente dell’associazione “Anna Aloysi, incidente ferroviario Andria-Corato 12 luglio 2016”, che ammette a Batmagazine di avere una ferita che sanguina da quattro anni.
“Sembra che il tempo non sia mai passato, dice Anna. Il mio cuore si è fermato il 12 luglio del 2016, come del resto quello dei familiari delle altre 22 vittime. Quello che è capitato a mia sorella, sarebbe potuto capitare ad ognuno di noi. Quel mezzo, il treno, che rappresenta la libertà, improvvisamente si è trasformato in una trappola mortale”.
L’associazione “Anna Aloysi, incidente ferroviario Andria-Corato 12 luglio 2016” chiede giustizia per la sorella, per i di pendolari e i viaggiatori di tutta Italia affinchè possano spostarsi in sicurezza.
“Ho promesso ai familiari delle vittime che oggi a ricordare i loro cari non ci sarebbero state solo targhe e fiori, perché io intendo battermi per la giustizia, per la verità dei fatti. Ed è per questo che, nonostante i silenzi delle istituzioni e nonostante, ad oggi, non sia stata fatta chiarezza sulle cause dell’incidente, ripongo la massima fiducia nella magistratura per l’accertamento delle responsabilità”.
Improvvisamente il viso di Anna si incupisce e gli occhi si bagnano
La mattina del 12 luglio 2016 mia sorella Maria era su quel treno che da Andria l’avrebbe portata a Bari. Lei quel treno lo prendeva per andare a trovare mio padre che viveva ad Andria. Era anziano, e poco dopo la tragedia è morto di crepacuore.
Quella fu l’ultima volta che prese quel maledetto treno. A Bari non ci arrivo mai, perché alle ore 11 circa avvenne lo scontro fra i due treni.
Maria era una persona semplice, solare e piena di vita. Da quando non c’è più la mia vita è cambiata, mi manca un pezzo fondamentale della mia vita, una colonna portante della mia famiglia sulla quale sapevo di poter sempre contare. Infatti, fin da bambine siamo state molto unite.
Sento di dover combattere per lei, affinché giustizia e verità vengano a galla. Per questo i riflettori devono rimanere accesi su questo tragico evento che ha sconvolto per sempre la mia vita e di altre 22 famiglie.
Anna schiarisce la voce e lancia un appello: “In campagna elettorale non si strumentalizzi il dolore di cui è impregnata questa tragedia. La politica non si appropri indebitamente di questo dolore per trarne vantaggio”
A tal proposito, l’associazione Anna Aloysi, incidente ferroviario Andria-Corato 12 luglio 2016, ha attivato una petizione affinché questa e altre tragedie non siano utilizzate solamente per fini elettorali
Link Petizione