Dopo la revoca dell’assessore alle politiche per la sicurezza la mobilità e lo sport Michele Lasala in merito alla questione legata all’ acquisto del primo piano del palazzo trecentesco dov’è ubicata la storica cantina della Sfida, si è espresso sul tema non solo il responsabile delle sezioni di archivio di Stato Barletta – Trani Michele Grimaldi, ma anche la segretaria cittadina del PD (Cascella) e i cinque consiglieri “pro Lasala”: Giuseppe Dipaola, Giuseppe Losappio, Pier Paolo Grimaldi, Salvatore Lionetti e Michele Maffione i quali in una nota congiunta di qualche giorno fa – leggendo uno stralcio – hanno affermato: “Quanto alla opportunità che ad acquistare da un privato sia una società privata che è riferibile ad un Assessore, va detto che, avendo quest’ultimo rispettato gli obblighi di legge in materia di conflitto di interesse non partecipando alla discussione e quindi non votando l’atto amministrativo, nessuna illegittimità o illiceità è stata commessa dal Sindaco e dalla Giunta.”(riunitasi il 12 giugno 2020 deliberando l’assenza di interesse da parte dell’amministrazione ad esercitare il diritto di prelazione sull’acquisto dell’immobile), abbiamo chiesto una replica, nonché delle personali considerazioni, all’ormai ex assessore Lasala il quale ha piuttosto precisato:
“ Se il sindaco ha apprezzato il mio operato in qualità di assessore e pare che abbia anche una personale stima nei miei confronti, cosi come ha affermato in un’intervista televisiva, non capisco perché nel decreto di revoca parla di “deterioramento dei rapporti interpersonali che impediscono una proficua collaborazione amministrativa”.
Con il mio avvocato Silvio Giannella stiamo preparando tutto ciò che serve per portare il caso in procura a Trani, anche se il sindaco sostiene che tutto è stato svolto con legalità, pertanto non capisco perché mi abbia revocato e quindi a maggior ragione voglio far luce sulla questione avvalendomi delle opportune sedi giudiziarie .
La situazione è contorta perché sembrerebbe che lo stesso sindaco dapprima (in giunta il 12 giugno quando è stata approvata la delibera n. 106) sapesse che la mia società, “La.Do. Srl” era interessata all’acquisto dell’immobile, poi in consiglio comunale, lo scorso 15 giugno, pare che abbia dichiarato di non esserne a conoscenza e addirittura in un articolo di “ La Repubblica” datato 19 giugno, si legge che lo stesso Cannito abbia affermato “non risponderò nemmeno sotto tortura, ma sarà oggetto di discussione in altre sedi.” Quindi sapeva o non sapeva della La.Do. Srl?
Si tratta di un problema politico, io ho fatto tutto alla luce del sole mettendo a punto un compromesso d’acquisto recandomi da un notaio, il quale a sua volta, ha avvisato in primis gli enti ovvero Comune, Soprintendenza e Provincia ad esercitare ognuno il proprio diritto di prelazione, ricevendo da quest’ultimi un secco No.
Del resto, lo stesso assessore alle attività produttive e vicesindaco Marcello Lanotte (con il quale, insieme ai cinque consiglieri di cui sopra, abbiamo costituito ad aprile dello scorso anno un intergruppo a sostegno di Cannito ) è stato il proponente sia della delibera di giunta n. 106 del 12 giugno – con la quale l’amministrazione esprimeva la sua volontà a non esercitare il diritto di prelazione – e sia della revoca della medesima delibera all’indomani del consiglio comunale del 15 giugno.” – ha rimarcato Lasala –
Va precisato inoltre che in un’intervista su “La Reppublica” (del 21 giugno 2020 – due giorni fa – ) l’assessore al bilancio Gennaro Cefola, ha sottolineato: “Nel bilancio di previsione non abbiamo stanziato somme destinate all’acquisto di immobili. Ne abbiamo già tanti e sono abbandonati da anni: compresa la Cantina della Sfida che ha bisogno di manutenzione. In quel palazzo ci sono altri appartamenti di proprietà privata. Se si vendono, il Comune dovrebbe acquistarli tutti?”
Di certo sulla questione, tra i vari “debiti fuori bilancio”, si tornerà a discuterne nel prossimo consiglio comunale in programma per sabato 27 giugno 2020 alle ore 9,00 in prima convocazione presso la Sala Consiliare ubicata al piano rialzato dell’ex Tribunale in Via Zanardelli (ossia la consueta sede pre – lockdown).
Dora Dibenedetto