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domenica, 22 Dicembre 2024
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S.M. Lamis – Lo sfogo del dg Natale dopo la partita con la V. Trani

La gara di calcio è quella giocata domenica 12 Gennaio disputatasi a San Marco in Lamis tra la squadra locale e la Vigor Trani valevole per il campionato di eccellenza pugliese.
Sotto accusa la Terna arbitrale.
Pubblichiamo lo sfogo del dg Luciano Natale nella lettera indirizzata al presidente federale.

Gentile Presidente della Federazione Calcio mi presento, sono Luciano Natale, baritono cantante lirico d’opera, già direttore artistico del Teatro Umberto Giordano e teatro Cimaglia di Troia, presidente del Club Cultura in Capitanata, direttore artistico dei Lions Foggia Host, responsabile della sezione cultura e spettacolo della segreteria Lega cittadina di Foggia, insegnante presso l’Istituto Superiore Altamura da Vinci di Foggia E DIRIGENTE CALCIO DELLA ASD SAN MARCO IN LAMIS- FOGGIA. La prego di non confondere la mia presentazione come una contemplazione estetica o un vanto personale. La mia è una presentazione dimostrativa di quanto lontano ed inesperto possa essere dal mondo del calcio da Lei rappresentato in maniera eccellente nella sua competenza di settore. Sicuramente avrà già avuto annunci di notizie riguardanti la partita di ieri 12 Gennaio disputatasi nel campo di calcio di San Marco in Lamis contro la Vigor Trani, e sicuramente ne susseguiranno altre su tabloid, quotidiani,mail social etc… Personalmente nonostante le sincere amicizie ed i contatti con tutte le direzioni delle testate giornalistiche non ho mai scritto e segnalato ma soprattutto non mi sono mai perso in disquisizioni inutili in otto anni di partite disputate. Ho sempre cercato di cavalcare la linea filosofica, accettando come giusto che sia, in maniera composta ed adeguata, tutti gli sterili e salaci alterchi che appartengono forse anche per colore tradizionale al mondo del calcio in generale. Il mio pensiero va oltre il il mio presente contatto epistolare, va ben oltre una semplice lamentela domenicale post partita. Lo scempio della terna arbitrale di ieri ha destato il mio semplice ed ingenuo modo di concepire tutte le partite di calcio. Non è vero, come si decanta spesso per imbiancarsi, che le partite di calcio sono una festa, che le associazioni dilettantistiche contribuiscono al sociale contro la dispersione giovanile? Ma forse ci sono elementi subdoli ed interni che lacerano di continuo questi sani principi rendendo vani sforzi e sacrifici, perché come ben saprà, l’ingiustizia che porta una demotivazione, rafforza l’adulto ma disperde il ragazzo. Ieri mille spettatori sono tornati a casa piangendo e dispiaciuti non per la sconfitta ma per l’eclatante scempio di una regia teatrale (e si fidi io me ne intendo di teatro…) già segnata e scritta nel backstage calcistico. Siamo l’unica squadra forse in Italia, e qui pecco volontariamente di presunzione, che offre pasticcini e bevande calde alla terna arbitrale e ai tifosi avversari sugli spalti.
Mi dica un po’ gentile presidente, lei ha mai visto, in tutta la sua carriera, ragazzi portare vassoi di dolci e di pizza tra le file dei tifosi avversari?
Io si, ho avuto questo onore, perché noi concepiamo le domeniche calcistiche così, e non è giusto che personaggi con scarsa competenza o fragili emotivamente a gestire situazioni più grandi di loro o forse già ben organizzati e strutturati verso un obiettivo come ieri debbano scardinare e mandare in frantumi queste sane abitudini. Siamo una realtà di un piccolo paesino di 12000 anime che la domenica si ritrova per tifare i colori della propria squadra con donne, bambini ed anziani a seguito. Siamo una piccola macula germinativa. Non abbiamo indotti industriali che ci permettono di far fronte a sponsorizzazioni da capogiro, ma abbiamo piccoli commercianti che, nonostante il loro fragile periodo storico, contribuiscono a mantenere in piedi un’altra altrettando fragile realtà. Non abbiamo nessuna velleità e non abbiamo mai avuto atteggiamenti di presunzione, siamo gente semplice e corretta come quella che avremmo voluto trovare ieri nella terna arbitrale, ma evidentemente questi valori non gli appartengono o forse sono stati messi da parte per l’occorrenza…
Le federazioni, le società, i presidenti, i dirigenti, i calciatori, le istituzioni, le associazioni devono rappresentare l’architettura di base dei processi partecipativi che devono afferrire in un unico obiettivo: la divulgazione della cultura sul territorio. Spero che venga preso un esemplare provvedimento per lo scempio di ieri, confido nella sua correttezza e nel suo buon senso. Ieri sono riusciti a far piangere famiglie con bambini, sono riusciti a far arrabbiare anche me che vivo di musica e non di calcio!!!
Augurandole Buon anno e con la speranza di poterla avere tra il pubblico durante i miei concerti le invio i più cordiali saluti.
Luciano Natale

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