Dopo i gravissimi fatti accaduti a Barletta, in relazione all’incendio della DALENA ECOLOGICA S.p.A., sono diverse le iniziative prese dai cittadini e dalle associazioni andriesi.
“Ci siamo recati in alcune campagne ubicate in Via Andria, al fine di effettuare prelevamenti di sostanze biologiche, – dichiara l’Avv. Michele Cianci del Comitato Operazione Aria Pulita BAT – per procedere, per nostro conto, ad analisi finalizzate ad accettare la presenza di diossine e la quantità delle medesime. Tali analisi saranno effettuate, a nostre spese, presso un laboratorio accreditato.”
“Dai nostri rilevamenti visivi – continua Cianci – abbiamo notato che, a causa della forte tramontana di quel dannato giorno, il fumo contenente le diossine si è spinto, certamente, ben oltre i tre chilometri indicati nel monitoraggio ARPA/ASL ed oltre i confini di Barletta e, pertanto, invitiamo anche il Dott. Gaetano Tufariello, nella sua qualità di Commisario del Comune di Andria ad effettuare i necessari controlli nelle zone di sua competenza territoriale.”
Lo stesso appello al Dott. Tufariello è partito nei giorni scorsi ufficialmente dal Forum Ambiente Salute Andria “Ricorda Rispetta” che nello specifico chiede:
1) le modalità di divieto alla produzione e al raccolto: in merito a tal punto nutriamo forti dubbi sulla reale praticabilità in quanto significherebbe sorvegliare un’area di centinaia di metri quadrati 24 ore su 24, con dispiego di persone, chi controlla e come controlla nel territorio di Andria?
b) oltre alla filiera alimentare inquinata, cosa è arrivato nei polmoni e nel sangue dei residenti. Sarebbe interessante fare uno screening del livello di diossina presente nel latte materno di donne barlettane che stanno allattando, ad esempio.
c) un monitoraggio in continuo e diffuso in vari punti della città e del territorio degli inquinanti aerodispersi. Le matrici ambientali come il suolo, l’acqua, le piante coltivate, vanno monitorate, al pari dei marcatori biologici nella popolazione residente.
“Il cancro e con esso tante altre patologie, sono evitabili – conclude il FASA – specialmente se provocato da cause indebitamente subite.
Attendiamo con ansia anche una presa di posizione ufficiale del comune di Andria per via del forte vento maestrale che sicuramente ha portato micro polveri e residui nella nostra città.”