Sarebbe a carico di ignoti l’inchiesta della Procura di Trani sull’incendio che alle prime ore del mattino di domenica 29 dicembre 2019 ha devastato la Dalena Ecologia di Barletta, azienda specializzata nel trattamento di rifiuti per la produzione di combustibile solido secondario.
Un fascicolo per incendio doloso è stato aperto dal pm che coordina le indagini investigative Mirella Conticelli.
Scartata l’ipotesi di autocombustione, sembra essere più palese la possibilità che l’incendio, divampato e protrattosi per circa un giorno nella zona industriale della città, non sia stato di origine colposa.
Intanto gli inquirenti stanno analizzando le immagini acquisite dal sistema di videosorveglianza dell’azienda.
Saranno interrogate tutte le persone individuate (grazie alle telecamere di videosorveglianza ) nelle ore precedenti l’incendio, che pare essersi propagato quando la struttura era vuota e non operante.
Al contempo proseguiranno le rilevazioni dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, per verificare la presenza di diossine nell’aria, nel lasso di tempo in cui il fumo si è addensato intorno alla zona industriale di via Trani diffondendosi anche verso le città limitrofe.
I filtri del campionatore di polveri sospese installato in via Callano nelle 24 ore successive all’incendio sono stati inviati al Polo di Specializzazione Microinquinanti di Taranto per essere analizzati.
Nuovi rilevamenti di diossina in città saranno effettuati dall’Arpa all’inizio della prossima settimana.
Nelle ore in cui le fiamme hanno distrutto l’azienda, le tre centraline attive nel territorio di Barletta hanno registrato valori di pm 10 e pm 2,5 inferiori rispetto ai limiti di legge, trovandosi però sopravento rispetto al luogo dell’incendio.