E’ stata ospite negli studi della redazione Batmagazine, la psicologa e criminologa, nonchè Presidente del Centro Antiviolenza RiscoprirSI, dr.ssa Patrizia Lomuscio.
Molti i temi con le i affrontati: dall’ultimo gesto di vandalismo avvenuto il 12 giungo nella struttura attigua alla biblioteca “G. Ceci” di Piazza Sant’Agostino ad Andria, destinata al centro antiviolenza; di ciò che è stato registrato negli ultimi mesi in termini di maltrattamenti e violenze sulle donne, del numero di denunce arrivate, di quelli che sono gli stereotipi che ancora oggi esistono nella società contemporanea, e di come questi influenzano le nostre scelte e di conseguenza le nostre vite; della paura delle donne vittime di violenza succubi non soltanto dei maltrattanti, ma anche dei facili giudizi.
Un’intervista che ci ha permesso di avere un quadro, seppur generico, di quella che è la situazione dei comuni in cui il CAV è attivo, ovvero Andria, Canosa, Minervino, Spinazzola, Corato, Ruvo, Terlizzi, Modugno, Bitetto, Bitritto, Molfetta e Giovinazzo (dove per queste due ultime città la convenzione è da poco scaduta).
Come ci ha raccontato la stessa dr.ssa Lomuscio, i CAV fungono da supporto ai servizi sociali espletati dalle singole amministrazioni, svolgendo un ruolo cruciale nell’assistenza e nel supporto non solo psicologico, ma anche legale di cui queste donne hanno bisogno, e lo fanno proprio attraverso la sottoscrizione di convenzioni annuali con i singoli comuni.
Tutte le richieste di aiuto restano anonime finchè l’assistita lo desidera, a meno che non decida poi di procedere, eventualmente, per vie legali formalizzando i maltrattamenti e le violenze, con una denuncia.
Il Centro, attivo dal 2009, ha sede ad Andria in Via Don Luigi Sturzo n.48, con i vari sportelli nei comuni indicati, è possibile contattare contattare i seguenti recapiti telefonici: 380/3450670 attivo h24, o il numero 1522.
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