Con una nota inviata al Ministero di Giustizia, alla Agenzia del Demanio e al Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche, l’Associazione “Trani Vera” ha chiesto la riapertura di via D’Angiò nel tratto delimitato da Palazzo Carcano, per restituirne l’utilizzo alla cittadinanza e per il risanamento del centro antico dimenticato, comincia così una delle prime campagne di sensibilizzazione e tutela del nostro bellissimo patrimonio cittadino, con particolare riferimento al centro storico, per anni abbandonato a se stesso e degradato.
“Trani Vera”, con il candidato sindaco Tommaso Laurora, è decisa a rappresentare le istanze ed i bisogni quotidiani della comunità che rappresenta.
Di seguito il testo della richiesta inviata:
Il sottoscritto Felice Stivo, in nome della Associazione “Trani Vera”, e dei cittadini che ne fanno parte, evidenzia quanto segue.
Con Protocollo d’Intesa sottoscritto in data 26 febbraio 2018 fra Comune di Trani, Ministero di Giustizia, Agenzia del Demanio, Tribunale di Trani, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani e Provveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche per la Campania, Molise, Puglia e Basilicata, venne ceduto gratuitamente al Demanio dello Stato l’immobile denominato Palazzo Carcano per allocazione degli uffici giudiziari.
Tale immobile, ubicato in centro antico della nostra città, incorpora una porzione di viabilità comunale.
Si tratta di un tratto di via D’Angiò, la quale costeggia Palazzo Carcano ed unisce Piazza Re Manfredi con via Beltrani. In sostanza si tratta della chiusura di un arco a volta posto su strada pubblica.
Con la presente rlivolgiamo istanza affinché questo tratto di strada venga riconsegnato alla città, demolendo tale chiusura, peraltro di piccola entità rispetto alla superficie del Palazzo Carcano.
Tanto si chiede nell’ottica di perseguire il risanamento del centro antico, per migliorare il decoro delle strade circostanti il Palazzo e per restituire alla collettività un bene pubblico.
Fiducioso nell’accoglimento della presente istanza, invio a nome dei cittadini tranesi che rappresento i più distinti ossequi
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