Riportiamo di seguito una nota stampa congiunta diffusa da : Antonio Quarto-Presidente Ape Barletta (Associazione pubblici esercizi) Tito Derossi-(Vicepresidente Ape Barletta), Vincenzo Matteucci – Ape Barletta- e Stella Grimaldi – Ape Barletta – in merito al rispetto delle regole previste per le riaperture del 18 maggio.
Dev’essere per forza un brutto sogno e presto ci sveglieremo.
Non può essere altrimenti leggendo le prime bozze dei protocolli di sicurezza stilate dall’Inail e dell’Istituto superiore della sanità che circolano in queste ore.
Dopo oltre due mesi di confusione e false promesse da parte del Governo dal punto di vista economico adesso si chiede che il compito di contenere il contagio spetti solo alle categorie della ristorazione e del settore balneare mentre dall’altro lato in attività come ad esempio i supermercati il compito di mantenere la distanza di sicurezza è affidato al buon senso della gente.
Tutti i locali che hanno una saletta di ridotte dimensioni non avranno la possibilità di lavorare, se non con un numero di clienti che sicuramente non potrà giustificare le spese per tenere in piedi l’attività.
La percentuale di chi non sarà in grado di restare a galla sarà altissima, e in zone come i centri storici dove i locali sono per la maggior parte piccoli sarà un massacro di proporzioni enormi.
L’Amministrazione comunale di Barletta ci ha accolti con grande disponibilità e propensione al dialogo in occasione della consegna simbolica delle chiavi delle nostre attività.
Noi chiediamo di dare seguito a tutte le proposte presentate che riguardano l’esenzione della Tosap, della Tari e dei diritti di istruttoria.
Ma di vitale importanza in queste condizioni diventa la questione che riguarda i Dehors.
Chiediamo all’Amministrazione di mettere in atto in tempi brevi il piano di pedonalizzazione del centro storico al fine di concedere maggiori spazi.
Al di fuori del centro storico diventa in questa fase necessario dare la possibilità, laddove possibile, di occupare il manto stradale come avviene in svariate città a noi vicine e in tutta Italia.
Riteniamo che questa sia l’unico modo per dare la possibilità a centinaia di attività di restare a galla e difendere ,almeno in parte, i posti di lavoro dei dipendenti che in caso contrario sarà impossibile mantenere con ricadute in termini economici incalcolabili.
Chiediamo la solidarietà di tutti i cittadini in questo momento in cui difendere in egual modo i diritti costituzionali alla salute e al lavoro è l’unico modo per uscire da questo incubo.
Da parte nostra, abbiamo tutto l’interesse nell’adottare tutti i dispositivi di sicurezza per garantire la salute dei clienti, dei dipendenti, la nostra e quella delle nostre famiglie.
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