Non si placano i commenti in merito all’imbarazzante episidio (relativo ai “gemiti”) accaduto durante l’ultimo consiglio comunale tenutosi, lo scorso 22 aprile, in videoconferenza.
Ciò nonostante è bene ricordare che durante suddetto consiglio è stato anche discusso dell‘ampliamento della cava in località Pozzelle, ovvero c’è stata l’approvazione (all’unanimità) della delibera sulla regolamentazione dell’attività estrattiva attuale e futura.
Sulla questione “Pozzelle” è decisamente “perplessa” l’opposizione targata M5S che ( nonostante il mancato arrivo in redazione dei comunicati a “5 stelle” di matrice barlettana, di cui ne prendiamo semplicemente atto) così come si apprende dalla nota (5S) diffusa sulle diverse testate on line – facendo riferimento solo ad alcune righe della nota medesima – si evince quanto segue :
“Solo in una città del tutto incapace di gestire l’assetto del proprio territorio può accadere che un’area “boscata” perda come per magia quel vincolo e rischi di diventare “un’enorme cava di pietra calcarea”.
Pubblichiamo invece di seguito una nota stampa diffusa dalla “Lega Salvini Barletta” che fa piuttosto riferimento alla tanto discussa questione “gemiti”
“Alla luce di quanto accaduto durante il consiglio comunale del 22 aprile a Barletta, in cui erroneamente sono rimasti aperti i microfoni dei consiglieri comunali, degli assessori e dei partecipanti all’assise tutta in cui abbiamo assistito a gemiti pubblici, a dire, provenienti da un assessore della giunta Cannito, chiediamo al primo cittadino di fare chiarezza sull’accaduto e di prendere seri provvedimenti nei confronti del responsabile di questa spiacevole circostanza”.
Lo scrive la segreteria cittadina della Lega Salvini Barletta.
“Allo stesso tempo chiediamo all’attore principale di porgere le pubbliche scuse all’intera assise consiliare ed alla cittadinanza tutta, affinché tali circostanze non si ripetano più dal momento che, a nostro avviso, un rappresentante delle istituzioni non può assolutamente dimenticare che durante la massima assemblea cittadina non ci si possa dedicare ad altro che non sia il contestuale impegno per la ‘Cosa Pubblica’.
Ci spiace – conclude la nota – che la città di Barletta sia stata travolta dalla gogna mediatica che a nostro avviso poteva essere evitata nell’interesse della nostra comunità”.
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