Nei giorni scorsi la giunta della Regione Puglia ha approvato il regolamento attuativo del cosiddetto ReD, il reddito di dignità, istituito dalla Regione con la legge 3 del 14 marzo 2016 e finanziato da risorse del bilancio regionale, da risorse del POR Puglia 2014-2020 e da risorse del PON Inclusione 2014-2020.
La Regione Puglia ha chiaramente fissato le tappe del procedimento. Dopo l’approvazione del regolamento, avvenuta nei giorni scorsi, la Regione dovrà pubblicare un avviso pubblico per le manifestazioni di interesse presentate da soggetti pubblici e privati per i tirocini di inclusione sociale (previsto nel mese di giugno), a seguire dovrà pubblicare un avviso pubblico per i beneficiari di ReD (sempre nel mese di giugno). A seguito della presentazione delle domande, si svolgeranno le varie fasi di istruttoria (verifica preliminare dei requisiti di accesso e certificazione Isee, attribuzione dei punteggi, valutazione delle domande e verifica della presenza di carichi familiari e sociali di specifico rilievo, ai fini della presa in carico del nucleo familiare).
Potranno far domanda d’accesso al ReD i residenti in Puglia da 12 mesi con un Isee non superiore a 3.000 euro. Dati i vincoli economici, si partirà dalle categorie in maggiore difficoltà che il regolamento regionale definisce in base ai seguenti criteri: numero di figli, numero di figli minori, nucleo familiare monogenitoriale, presenza di persona con disabilità grave o non autosufficienza, valore ISEE da 0 a 3000, condizione lavorativa. Le domande andranno presentate su una piattaforma telematica unica.
Si precisa inoltre che la nomina di un responsabile unico del procedimento da parte del Comune di Trani è semplicemente propedeutica alle successive fasi di attuazione della misura, a cura della Regione Puglia.
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