di Antonio Leonetti
Ci chiedono di rimanere in casa, di uscire solo per necessità, di evitare gli assembramenti, ma questa quarantena non durerà un paio di giorni. Se da quanto si prospetta il picco potrebbe giungere tra due o tre settimane (fonte repubblica.it, del 20/03 intervista ad Angelo Borrelli, capo della protezione civile), potremmo desumere di rimanere in casa anche per le festività pasquali.
Il nostro invito è di imparare a investire al meglio questo tempo, sia spiritualmente sia materialmente, pensando anche alle alternative economiche che potrebbero nascere investendo bene la nostra creatività.
Bisogna fare di necessità virtù, proverbio di una espressione latina di San Girolamo, esortando quindi i negozianti a vedere come opportunità il servizio di consegne a domicilio.
Pensate all’utilità che molti cittadini troverebbero nel telefonare o prenotare tramite internet sia alimentari sia beni non alimentari e che possono essere consegnati presso la propria abitazione.
Esistono molte pizzerie, parecchi bar, panifici, ma ancora pochi supermercati, e pochi negozi di articoli di casalinghi che espletano questo servizio.
Per fare ciò, però, chiediamo massima e rapida collaborazione alle amministrazioni locali del nostro territorio affinché velocizzino le eventuali pratiche necessarie all’apertura di questo servizio.
Pensate ci sono anche alcune farmacie che già svolgono servizio di consegna presso il domicilio e aiutano i clienti o ammalati che non possono recarsi in loco.
Oltretutto, la consegna a domicilio accorcia quelle che possono essere le distanze sia fisiche sia strutturali, dando la possibilità a tutti i cittadini di ordinare un prodotto di un negoziante fuori quartiere.
Pensiamo all’IperCoop con il suo servizio easycoop.com che al momento non copre le città del nostro territorio, forse la telefonata di un sindaco o di un commissario potrebbe smuovere un servizio lasciato in stand by per molto tempo.
Anche l’indotto potrebbe beneficiarne: alcuni di questi negozianti potrebbero avere la necessità di creare un sito web, un e-commerce o una consulenza su come implementare il servizio, e il nostro territorio predispone di tante belle realtà creative che in questo periodo possono lavorare anche da casa.
Quindi, invitiamo ufficialmente la cittadinanza e le amministrazioni a non vedere questa quarantena come una mera attesa, ma deve essere un periodo in cui possiamo creare nuovi servizi, privilegiare nuovi stili di vita.
Non essendo esperti di legalese proviamo a comprendere, dal Dpcm dell’11 Marzo, l’articolo 1, comma 2(testo al seguente link):
“Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto.
Restano, altresì, aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo la rete stradale, autostradale e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali garantendo la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.”
Sperando di non aver interpretato male l’articolo, deduciamo che non vi sia un divieto al serviziodi consegna a domicilio anche per quegli esercenti che hanno l’obbligo di essere chiusi al pubblico.
Cogliamo, così, l’occasione per lanciare un appello a tutte le amministrazioni e le associazioni di categoria affinché si possa aiutare la cittadinanza a rimanere in casa e aiutare l’imprenditoria locale a potenziarelaconsegna a domicilio come opportunità economica per tutti.
Creiamo sul sito del comune una lista di attività che forniscono la consegna a domicilio.
Nel frattempo #noirimaniamoacasa
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