Andria – In città chiudono i negozi di cinesi: “Sospendiamo l’attività per la poca affluenza di clientela”

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In tutta la regione Puglia sono 6.108 unità, 632 nella Bat, circa 100 risiedono nella città federiciana.

Gestiscono negozi di abbigliamento, di casalinghi, sartorie artigianali, punti vendita all’ingrosso e ristoranti.
Dopo l’allarme del Coronavirus le loro attività si sono spopolate per una ingiustificata psicosi. Un po’ in tutta Italia, in tanti, sono stati costretti ad abbassare le saracinesche: anche ad Andria.

Su molte serrande appare la scritta “Chiuso per ferie”, come quella di viale Don Luigi Sturzo: pare che la proprietaria dell’attività sia partita in Cina per il famoso Capodanno, ma non abbia potuto più fare ritorno per il blocco del sistema aereo.
Su altre saracinesche invece vi sono affissi numeri di cellulare.
Su quella del negozio chiuso di viale Roma, molto affollato in tutte le ore del giorno, vi è la scritta a mo’ di epigrafe: “Si avvisa la gentile clientela che, per la situazione attuale, abbiamo deciso di sospendere l’attività fino a data da vedersi” e poi “Ci auguriamo che questo periodo passi in fretta”.
Una situazione a dir poco paradossale.

C’e’ chi chiude per mancanza di clientela e chi per precauzione, chi per tutti e due i motivi. In città diversi negozi hanno deciso di prendersi un periodo di chiusura al pubblico.
“Inutile tenere aperto, meglio andare in ferie e aspettare che questo brutto momento passi”: queste le parole di alcuni negozianti e titolari di attività pubbliche.

Una moltitudine silenziosa, sinonimo di laboriosità e tecnologia, che sta dimostrando un grande senso di comunità con gli italiani e rigore nei confronti del pericolo sanitario.
Auspichiamo che questo momento passi davvero in fretta e che si ritorni alla normalità.