L’allerta Corona Virus non si è ancora placato e ovviamente ove possibile anche le chiesa Cattolica prende le sue precauzioni.
E’ di oggi infatti, l’appello del Vescovo di Andria Mons. LUIGI MANSI, che in queste ore i parroci andriesi stanno facendo girare tra i fedeli, sui vari gruppi whatzapp e che non pubblichiamo di seguito per intero:
“Ai Reverendissimi Sacerdoti e Diaconi Religiosi e religiose
Alle Associazioni laicali
In seguito alla situazione di preoccupazione che si è determinata anche nelle nostre regioni, la Diocesi di Andria, facendo seguito all’Ordinanza del Presidente della Regione Puglia del 26 Febbraio u.s., circa le misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019, in unione con le altre Chiese locali della Regione, in tutte le attività di loro specifica competenza, adotta le seguenti disposizioni:
– si svuotino le acquasantiere dei luoghi di culto;
– si ometta lo scambio di pace che può consistere anche in un cordiale cenno del capo, senza il contatto delle mani durante le funzioni liturgiche;
– anche se tanti fanno fatica ad accettarlo, si dispone che la Comunione Eucaristica sia distribuita, il più possibile, sulla mano (tra l’altro, secondo le norme liturgiche vigenti); quanti fanno fatica ad accettare questa misura siano cordialmente aiutati a comprenderne il senso e ad adeguarsi;
l’elemento di oggettivo pericolo è proprio la mano del sacerdote che si avvicina e spesso viene in contatto con la bocca, talvolta con la stessa lingua;
– se necessario, si prendano precauzioni durante le confessioni auricolari e in contesti di contatti personali;
– gli assistenti religiosi delle strutture di cura si attengano scrupolosamente alle Disposizioni della Direzione Sanitaria del luogo in cui operano.
I sacerdoti spieghino ai fedeli che si tratta di doverose misure precauzionali, da attuare per il bene di tutti.
Al contempo, facendo nostra 1 ‘esortazione della Conferenza Episcopale Italiana, «Ci impegniamo a fare la nostra parte per ridurre smarrimenti e paure, che spingerebbero a una sterile chiusura: questo è il tempo in cui ritrovare motivi di realismo, di fiducia e di speranza, che consentano di affrontare insieme questa difficile situazione».
Come diocesi, siamo vicini con la preghiera alle persone colpite dalla malattia, ai loro familiari e amici e a coloro che li stanno assistendo e curando in ogni parte del territorio nazionale, soprattutto delle zone più colpite. Ringraziamo ed ammiriamo la disponibilità e il coraggio di medici, operatori sanitari, volontari, istituzioni locali, regionali e statali, operatori della comunicazione.
Questo tempo di difficoltà e di rinuncia ci aiuti a riscoprire in particolare la preghiera, il silenzio e la carità verso più deboli.”
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