Appena ieri giungeva in redazione un comunicato stampa, a firma della prof.ssa Bruno, con titolo “Sogni che diventano realtà. Per Terry, per tutte le donne guerriere”, in cui veniva annunciata l’ufficialità della registrazione di un marchio per i turbanti realizzati a scopo benefico da alcune volontarie e dalla famiglia di Terry, la ragazza scomparsa all’inizio di quest’anno dopo una lunga malattia.
Per di più, il comunicato era privo di materiale fotografico riguardante il marchio stesso e ciò ha destato più di qualche dubbio, al fine di chiedere maggiori informazioni alla diretta interessata che non ha mai risposto.
Ecco il testo della nota: “Un sogno che è diventato realtà. Stiamo parlando della serata organizzata dalla professoressa Giovanna Bruno, dedicata al ricordo di Teresa Calvano che si è tenuta lo scorso 2 agosto.
L’obiettivo era raccogliere dei fondi destinati alla registrazione di un marchio per i turbanti realizzati a scopo benefico da alcune volontarie e dalla famiglia di Terry. Grazie al volano sinergico ed economico voluto dalla Bruno, ora questo sogno è diventato realtà: l’ufficialità della registrazione del marchio è stata annunciata.
Sono felice ed orgogliosa di aver contribuito al progetto attraverso l’organizzazione del galà di raccolta fondi – afferma la Bruno – E mi auspico che questo progetto possa apportare beneficio e regalare un sorriso a tutte le donne guerriere che devono affrontare il loro mostro”.
Dopo appena 24 ore, però, il caso diventa un giallo.
Giunge la risposta della famiglia di Terry che smentisce apertamente la nota della professoressa:
“Abbiamo apprezzato l’iniziativa della prof.ssa Bruno, pur realizzando, solo oggi, che lo scorso 2 agosto fossero stati donati fondi.
DONARE significa: Dare con assoluta spontaneità, liberalità, disinteresse; REGALARE.
Praticamente il contrario di vendere una ventina di turbanti realizzati a mano da me medesima.
Apprenderlo a distanza di tempo ci lascia piuttosto sgomenti. A questo proposito, ci teniamo a precisare che l’unica associazione che ha raccolto realmente fondi in questo senso è Onda d’Urto – Uniti contro il cancro Onlus; associazione di cui Terry era parte integrante.
Siamo favorevoli a qualsiasi iniziativa possa sensibilizzare nei confronti di una malattia che, ahinoi, non risparmia nessuno, ma siamo altrettanto fermi nel ribadire che il nome della nostra amata Terry non può e non deve essere strumentalizzato in alcun modo.
Al momento non c’è ancora nessun marchio, quindi la notizia che sta girando non è nemmeno lontanamente realtà.
Se qualcuno, chiunque, vuole promuovere la creazione di un marchio che possa, solo lontanamente, essere associato alla nostra “Anima Bella” e alla sua lotta contro la malattia, ne parli con la famiglia e non con la stampa.
La morte, così come la vita, esige rispetto!”
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