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Andria – Fiera d’Aprile, Pina Marmo: “Recuperare capacità organizzative e  di programmazione culturale”   

29 Aprile, 2016 | scritto da Redazione
Andria – Fiera d’Aprile, Pina Marmo: “Recuperare capacità organizzative e  di programmazione culturale”   
Attualità
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Sulle querelles riportate dalla stampa relative alla recente edizione della Fiera d’Aprile, interviene Pina Marmo, già assessore alla Cultura del Comune di Andria.

“Molte delle cose rimarcate da quanti sono intervenuti tramite la stampa in relazione alla Fiera d’Aprile – sottolinea Pina Marmo – sono condivisibili anche perché credo siano state dettate da spirito costruttivo scevro da polemiche strumentali”.

“Il confronto tra l’ultima edizione e quelle passate, soprattutto le prime dopo il rilancio della manifestazione, – continua Pina Marmo – evidenzia una differente caratura sia per la proposta culturale sia per la quantità degli eventi. Quelli che un tempo erano concepiti di fatto come avvenimenti collaterali al nucleo principale della kermesse, appaiono oggi come gli unici deputati a mantenere in vita la Fiera. D’altronde l’esiguità delle risorse messe in campo non poteva che  determinare alla lunga il declino di questa come di altre manifestazioni. Il problema che può sembrare meramente finanziario, però, a mio parere è eminentemente politico”.

La stagione di fermento culturale che caratterizzò le passate Giunte di centro-sinistra e che attirò l’attenzione di altre Comunità comunali come modello esemplare da seguire, sembrerebbe oggi completamente affievolita. È necessario, dunque, domandarsi e capire se la politica culturale, per una città come Andria, possa svolgere un ruolo propulsivo oppure no. Cioè se la crescita civile della nostra Comunità debba passare o meno anche attraverso la proposta culturale”.

“Se la risposta a un tale quesito è negativa, a mio parere, si rischia – dice ancora Pina Marmo – di compiere un grave errore di prospettiva negando alla nostra Città arricchenti esperienze di conoscenza, momenti emozionali, eventi spettacolari e, cosa non trascurabile, una certa vitalità economica altrimenti latente”.

“È chiaro – conclude Pina Marmo – che quella stagione culturale fu possibile per la felice combinazione di un mix che va assolutamente recuperato. In primis, l’interevento di una società civile desiderosa di contribuire in maniera decisiva alla valorizzazione del patrimonio storico, ambientale e monumentale della Città fornendo idee e progetti per la rinascita culturale di Andria. Il concorso delle Scuole cittadine, di Associazioni e di singoli cittadini nella programmazione degli eventi fu straordinario e fu determinante nel recupero delle tradizioni e del significato dei luoghi del centro storico. Poi, una eccezionale capacità organizzativa che vide i dirigenti, i funzionari e il personale degli uffici comunali protagonisti di lavoro di primissimo ordine frutto di uno spirito di partecipazione e di una tensione positiva nei confronti della cittadinanza. Quelle persone entrarono con competenza anche nel dibattito culturale in relazione alle strategie e agli obiettivi da raggiungere. Infine, la classe politica seppe leggere in quel fervore di attività, di operosità e di dedizione una urgenza e una emergenza ineludibili che aveva il dovere e l’obbligo di soddisfare”.

 

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