Barletta sempre più nella morsa dell’inquinamento atmosferico.
Ormai sono passate più di due settimane dall’episodio di aria irrespirabile verificatosi nella serata di domenica 18 agosto, che ha scatenato la preoccupazione della popolazione per le emissioni gassose provenienti dalle aziende del territorio, e la situazione non è affatto migliorata.
Non solo i cittadini barlettani continuano a segnalare il disagio, soprattutto nelle ora serali e notturne, di dover respirare emissioni non identificate, ma anche le centraline, in particolare quella attiva in via Casardi, rilevano picchi di gas inquinanti ai limiti o addirittura oltre i limiti di legge.
Livelli illegali di pm10 e pm2,5 sono infatti stati registrati il 23 e il 25 agosto, a sostegno delle denunce degli abitanti del quartiere Settefrati.
Eppure tutto tace, e, dopo le allarmate conferenze stampa e le promesse di un consiglio monotematico aperto alla cittadinanza, nulla trapela dai nostri amministratori.
Possiamo però affermare che, in queste ultime settimane, i barlettani hanno imparato tre lezioni fondamentali sulla gestione di problemi ambientali in questa città:- possiamo sapere tutto delle aziende sospettate di inquinare solo ed esclusivamente se si trovano al di fuori dei confini del nostro territorio.
Sappiamo infatti il nome, la tipologia di attività produttiva e la collocazione dell’azienda sospettata di aver provocato l’allarme inquinamento di domenica 18 agosto, ma nulla sappiamo invece delle aziende del nostro territorio controllate martedì 20 agosto da vigili e carabinieri, e a quali accertamenti ed indagini sono state sottoposte;- nei giorni in cui in città sono programmati eventi importanti come concerti, manifestazioni sportive o eventi culturali la “puzza” ci viene miracolosamente risparmiata, per la gioia e il sollievo dei cittadini che possono finalmente uscire di casa con le famiglie per parteciparvi;- se abbiamo delle lamentele da fare per questi “odori”, se i nostri figli hanno delle crisi respiratorie oppure se semplicemente non riusciamo a dormire per l’aria irrespirabile, ahimè, non possiamo fare altro che armarci di buona volontà e preparare un esposto alla magistratura.
Denunciare a mezzo stampa infatti non otterrebbe alcun risultato se non quello di sentirci accusare di inutili allarmismi, o peggio di finire nella lista nera degli “ambientalisti cattivi”, quelli da intimidire con l’inefficace arma della querela.
Siamo quindi nelle mani della magistratura che, fra un omicidio e un arresto per spaccio di droga internazionale, dovrebbe, secondo i nostri amministratori, trovare il tempo di occuparsi dei problemi ambientali della nostra città.
Nel frattempo il nostro sindaco, massima autorità in fatto di ambiente e salute, si preoccupa di avviare una serie di iniziative a difesa dell’ambiente e del territorio, iniziative che però, a nostro avviso, senza una precisa volontà politica, non produrranno alcun effetto rilevante sul miglioramento della situazione dell’aria e dell’ambiente.
Sandra Parente – Forum Salute & Ambiente – Barletta
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