“Salvini ha detto che sta facendo cadere il governo perché è stufo dei ‘no’, compreso il ‘no’ all’autonomia del Nord.
Ma tutti quelli che vogliono salvarsi con lui, a cominciare da un’ampia schiera di politici in via di riciclaggio, hanno compreso bene che la salvezza proposta ha l’autonomia del Nord tra i motivi programmatici?
E lo sanno che abbiamo già avuto modo di assaggiare l’antipasto,sciaguratamente votato da tutti i parlamentari meridionali e pugliesi di maggioranza, compresi i piangi-morto dei 5S, con la cessione delle centrali idroelettriche alle regioni settentrionali?
Non lo sanno? E allora lo diremo noi.
Proveremo a scatenare un inferno informativo, affinché chi cerca la salvezza con Salvini, o chi lo sceglierà col voto, sappia che ci stanno fregando”.
Lo dichiarano, in una nota, i consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Gianni Liviano, Donato Pentassuglia e Ruggiero Mennea.
“Tutto è passato sotto silenzio per mesi – proseguono i sei – eppure si trattava di ciò che ora Salvini vuole fare in grande stile, così come sta dicendo.
Un anticipo di autonomia del nord contro il sud, un arricchimento del nord e un impoverimento del sud, nemmeno compensato con la cessione di un corrispettivo di energia gratuita prodotta per esempio dalla centrale termoelettrica di Brindisi-Cerano.
Tutto sotto silenzio.
Eppure i conti sono più che indicativi.
Con il decreto semplificazioni – spiegano – sono state assegnate alle regioni del Nord le centrali idroelettriche e, quindi, un relativo vantaggio economico pari a 256 milioni, così distribuiti:
1.390 miliardi wattora di energia gratuita, per un valore di 201 milioni di euro; 20 euro per ogni kW a titolo di canoni aggiuntivi per concessioni scadute, per un valore di 30 milioni di euro; maggiorazione dei canoni per 26 milioni di euro”.
“E che lo scopo del provvedimento sia stato quello di avvantaggiare le regioni del Nord, sia in termini economici e di bolletta elettrica – sottolineano –, si capisce dal fatto che a nessuno sia venuto in mente di compensare questo vantaggio con la concessione alla Regione Puglia, per esempio, di almeno 1.390 miliardi wattora di energia gratuita dalla produzione di Cerano e dalla produzione da fonti energetiche rinnovabili.
E invece niente. Niente di niente. Cornuti e mazziati”.
“Come si può allora battere le mani a Salvini o pensare – proseguono – di salvarsi le poltrone attraverso le sue preghiere alla Vergine Maria, se la sua iniziativa è destinata a politiche di respingimento nei confronti dei cittadini del Sud?
È questo il mistero di questa stagione politica, che merita una battaglia di unità e resistenza fuori dall’ordinario.
Una battaglia infernale d’informazione che abbia il sapore della verità, della libertà e dell’uguaglianza tra tutti cittadini italiani”, concludono i sei consiglieri regionali.
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