Il movimento politico “Andria Bene in Comune” interviene, attraverso una nota, sulla questione dell’introduzione della pistola elettrica nella città federiciana:
“È recente la notizia che Andria sarà la prima città in Puglia nella quale gli agenti della polizia locale potranno sperimentare l’uso della pistola elettrica, anche detta taser.
La notizia ci ha lasciati onestamente perplessi perché in sostanza vuol dire che gli andriesi verranno usati come cavie. Non sembri esagerato usare questa parola: lo facciamo perché obiettivamente sugli effetti della pistola elettrica non si sa niente di certo. Sull’uso di questi strumenti non esiste letteratura scientifica, solo degli aneddoti presi dagli altri Paesi in cui è in uso.
Di sicuro si sa che si tratta di un’arma che genera una scarica da 50mila volt a amperaggio basso (tra 6 e 10 milliampère), rilasciata al ritmo di circa 15 impulsi al secondo. Dovrebbe essere utilizzata dai vigili per immobilizzare chiunque sia ritenuto pericoloso.
Può avere effetti gravi sul corpo umano? Sì, può provocare arresti cardiaci e un declino a breve termine delle funzioni cerebrali. Può uccidere? Sì, dal 2001, solo nel nord America, si sono registrati almeno 1005 decessi a seguito di utilizzo del taser, di cui circa 150 molto probabilmente causati dall’uso dell’apparecchio.
Quali sono le categorie più a rischio? Donne incinte, anziani, soggetti debilitati, persone con problemi di cuore, tossicodipendenti. Il vero problema è che l’agente di polizia non è a conoscenza, prima di utilizzarlo, della tipologia di persona sulla quale sta per usarlo, ecco che può rivelarsi facilmente letale.
E tuttavia la vera questione di fondo sembra essere un’altra: il taser non serve a niente. La casistica dice infatti che esso non è un’alternativa innocua alla pistola a proiettile, bensì un’alternativa potenzialmente letale alle mani o agli strumenti di immobilizzazione quali le manette. Ecco che l’introduzione di questa arma ci sembra tanto un intervento spot, una soluzione ad effetto, che non porterà né più sicurezza per gli agenti, né per i cittadini. Anzi, se qualcosa dovesse andare storto sarebbe proprio l’agente che l’ha usato ad avere la responsabilità di quanto successo.
Il problema di Andria in questo momento è un altro, e si chiama criminalità organizzata, un problema che sicuramente non si risolverà con l’introduzione o meno della pistola elettrica. Magari concentrare gli sforzi su ciò sarebbe più utile. Oppure senza arrivare a tanto, visto che c’è questa voglia di sperimentare, ci si potrebbe orientare verso altre problematiche realmente sentite dalla cittadinanza. Ad esempio sarebbe urgente regolamentare l’uso delle bici elettriche, soprattutto nella villa comunale, di giorno in giorno più pericolose. Non si potrebbe sperimentare questo?”
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