Uno scandalo che ha coinvolto un’intera nazione.
Parliamo di Bibbiano, un paesino di circa 10mila abitanti in provincia di Reggio Emilia, tristemente giunto alla ribalta nazionale (anche se per poco tempo) per degli avvenimenti a dir poco sconcertanti.
Documenti falsi, relazioni stese per evidenziare l’inefficace genitorialità e addirittura disegni modificati con l’intento di far ritenere dei bimbi innocenti vittime di abusi sessuali in famiglia.
Mai un’analisi della presunta inadeguatezza genitoriale, mai una richiesta specifica dei bambini di essere allontanati.
Ad essere manipolati anche i colloqui che gli psicologi intrattenevano con i minori.
Il Tribunale, per di più, si è fidato ciecamente dei Servizi Sociali senza mai chiedere un approfondimento, mai una visita psicologica.
Svariati nuclei familiari quindi, in carico ai servizi sociali, hanno perso la potestà genitoriale dei propri figli vedendoseli “strappare” dalle proprie cure, per poi essere dati in affido ad altre famiglie del territorio senza un motivo specifico.
Il perchè di questo inferno?
Puro e semplice “DENARO”. Un business illecito di affidi che ammonterebbe a centinaia di migliaia di euro.
Al momento, nell’inchiesta “Angeli e Demoni”, sono indagati assistenti sociali, psicologi, ginecologi, psicoterapeuti, dirigenti, per un totale di 27 persone.
Fra queste, 18 sono destinatari di misure cautelari, tra cui il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, con delega alle politiche sociali, indagato per concorso in abuso d’ufficio e già sottoposto al regime degli arresti domiciliari.
Oltre al primo cittadino bibbianese, anche altri esponenti impiegati nelle amministrazioni cittadine, tutti facenti parte della sua stessa corrente politica.
Un vero sistema quindi che probabilmente includerà un giro di vite ben più ampio, ma che non ha ancora espresso al meglio la pienezza del suo orrore.
Quello che si stanno ormai chiedendo un po’ tutti, però, è perché questi avvenimenti, dopo una primissima divulgazione, non stiano avendo al momento NESSUNA pubblicazione sulle maggiori testate nazionali.
Nessun cenno infatti alla freschissima notizia di ieri, mercoledì 17 luglio 2019, quando è venuta alla luce un’altra denuncia: “Due fratellini di 2 e 5 anni strappati ai genitori da un giorno all’altro senza un motivo specifico, affidati per un anno ad una famiglia e poi, quando avevano ormai sviluppato vincoli di affetto con gli affidatari, tolti anche a questi (con l’accusa di abusi sessuali)”.
La noti reti televisive nazionali, Sky TG24 e Canale 5, per esempio, ieri hanno parlato per tutto il giorno principalmente delle presunte relazioni tra Salvini e la Russia, mentre questa mattina della morte del maestro Andrea Camilleri, escludendo completamente dal palinsesto il caso Bibbiano. Nessun cenno quindi né in merito alle indagini in corso, né in merito all’aggiornamento suddetto, nemmeno scovando tra le breaking news.
Non si riesce quindi a capire il motivo della presenza costante, fino alla scorsa settimana, su TUTTI i media, di servizi giornalistici, reportage, inchieste, filmati in presa diretta, riguardanti l’inafferrabile ed “inarrestabile” (in tutti i sensi) capitana Carola Rackete, per la quale si sono spesi e si continuano ad oggi a spendere fiumi e fiumi di parole, e per la quale alcuni politici hanno prestato il loro tempo per dare, a loro dire, manforte e solidarietà agli occupanti della nave recandosi in prima persona sulla SEA WATCH 3.
Dov’è finita tutta la solidarietà? Tutte le parole? Tutti i reportage e gli approfondimenti?
Queste persone che hanno vissuto l’incubo che nessun genitore vorrebbe conoscere, ovvero vedere la propria vita e quella dei “legittimi” figli distrutta solo per il ritorno economico di qualche politico di turno, davvero valgono meno di tutti gli altri?
Sull’agghiacciante vicenda degli affidi illeciti di Bibbiano, dove in gioco non c’era la sorte di una trentenne “ricca, famosa e tedesca” che ha infranto le leggi italiane sfidando sfrontatamente lo Stato, ma la sorte di decine di bambini a cui dei mostri hanno strappato via l’esistenza, la maggior parte degli organi di informazione dello Stivale hanno deciso di insabbiarne l’orrore.
Sorprende invece constatare l’atteggiamento di numerosi cittadini che cominciano ad essere meno influenzati da quello che qualcuno preferisce chiamare “Quarto Potere”.
In molte città italiane infatti sono spuntati degli striscioni con una scritta più eloquente di mille parole, di mille giornaloni, di mille professoroni: “PARLATECI DI BIBBIANO”.
La frase è comparsa sui muri, nelle stazioni, sulle ringhiere, sui ponti…ovunque ci fosse democrazia e libertà di espressione e soprattutto di informazione e di parola.
Il dubbio di qualcuno è lecito:“tutto questo viene taciuto solo perché il sindaco di Bibbiano e alcune persone coinvolte sono tutti esponenti del PD?”
Noi non crediamo assolutamente che tutto ciò sia vero, e vogliamo sperare nella sensibilità dei nostri colleghi, che di sicuro per ottime motivazioni omettono alcune notizie, ma se così non fosse, a che serve ancora finanziare con denaro pubblico l’editoria, se alla fine si svolge un servizio non PUBBLICO ma POLITICO?
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