Si è svolta ieri mattina a Bari la conferenza stampa di presentazione dei dati riguardanti il Rapporto Ecomafia 2019, il report annuale di Legambiente sulle illegalità ambientali. I dati pugliesi sono stati illustrati da Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia, alla presenza di Giuseppe Volpe, Procuratore della Repubblica di Bari, Renato Nitti, Sostituto Procuratore Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, del Gen. B. Alfonso Manzo, Comandante Legione Carabinieri Puglia e del Gen. B. Danilo Mostacchi, Comandante Regione Carabinieri Forestale Puglia.
Nel 2018, il ciclo illegale del cemento e dei rifiuti, la filiera agroalimentare e il racket degli animali rimangono i settori prediletti degli ecocriminali. Scendono a 28.137 i reati contro l’ambiente (più di 3,2 ogni ora) accertati lo scorso anno, soprattutto a causa della netta flessione degli incendi boschivi e dei furti di beni culturali. Diminuiscono inoltre le persone denunciate, quelle arrestate e i sequestri effettuati. L’aggressione alle risorse ambientali del Paese si traduce in un giro d’affari che nel 2018 ha fruttato all’ecomafia ben 16,6 miliardi di euro, 2,5 in più rispetto all’anno precedente.
Purtroppo, Margherita di Savoia ha visto il proprio territorio “protagonista” di quest’annata di illeciti ambientali con indagini ed inchieste importanti, inserite nel rapporto nazionale e regionale di Ecomafia.
Infatti, la città salinara è stata al centro dell’operazione “Black Summer”: i militari del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Bari hanno individuato un traffico illecito di rifiuti speciali. In particolare, su un’area demaniale a ridosso della battigia di Margherita di Savoia sono state smaltite illecitamente oltre 41.000 tonnellate di rifiuti speciali, in particolare fresato d’asfalto, inerti da demolizione e materiale proveniente da attività di cantiere.
Tra le diverse operazioni nazionali di contrasto al bracconaggio svolte dai Carabinieri Forestali del Soarda, la più importante è stata l’operazione “Margherita di Savoia” dello scorso anno, svolta a più riprese nei mesi di gennaio, marzo e novembre 2018, contro l’abbattimento illegale di uccelli acquatici e svernanti presenti nelle zone umide della Provincia di Foggia e BAT. L’operazione ha coinvolto 17 militari e portato all’arresto di 2 persone per furto venatorio, al deferimento all’autorità giudiziaria di altre 7 persone, al sequestro di 7 armi, 32 reti da uccellagione, 6 richiami elettroacustici, 81 animali vivi e 9 morti.
Quest’ultima operazione dimostra come la Riserva Naturale della Salina di Margherita di Savoia, purtroppo, è soggetta ad “attacchi” insistenti da parte dei bracconieri. Ricordiamo che proprio l’anno scorso Legambiente Margherita di Savoia lanciò nuovamente l’allarme a seguito della Giornata Mondiale delle Zone Umide, ove furono constatati numerosi segni d’arma da fuoco sulla segnaletica stradale delle aree. La denuncia fu presa “sottogamba” dalle autorità competenti, se non addirittura “sbeffeggiata”. Oggi, invece, questa operazione e i relativi dati dimostrano che è giusto dare ascolto alle associazioni presenti sul territorio; fare una verifica in più non guasta, anzi va a tutelare il nostro ambiente.
Ricordiamo anche che a fine dello scorso anno Margherita di Savoia è stata protagonista dell’operazione “Red River”, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari, che ha portato al sequestro di una porzione del canale “Cinquemetri” nel Comune di Trinitapoli, oggetto di scarichi abusivi, in particolare di rifiuti speciali anche pericolosi. I Carabinieri, inoltre, hanno sequestrato in località Carmosina, a Margherita di Savoia, una condotta abusiva realizzata a margine delle Saline, in cui defluiva acque dal colore rosso mattone.
E proprio nei giorni scorsi, grazie alla collaborazione e alla presenza sul territorio dei Circoli Legambiente di Margherita di Savoia e Barletta, è scattata la segnalazione e il successivo pronto intervento dei Carabinieri (non della città) presso la Foce dell’Ofanto, ove delle ruspe stavano effettuando movimento terra sospetto per dei lavori su alcuni vigneti.
Purtroppo, Margherita di Savoia, in considerazione delle proprie ricchezze ambientali e naturalistiche (Salina da una parte e Fiume Ofanto dall’altra), è maggiormente esposta ad “attacchi” criminali e scellerati che la danneggiano e la deturpano. Per questo è fondamentale mantenere alta l’attenzione ed intensificare il controllo del territorio. In questo è importante la collaborazione tra associazioni, istituzioni e forze dell’ordine.
“Noi continueremo a dare il nostro contributo, al fine di salvaguardare il meraviglioso patrimonio naturalistico e ambientale della nostra città” – tuona il Circolo Legambiente Margherita di Savoia.
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