Barletta – Sen. Quarto (M5S) sul riconoscimento del Porto come Posto di Controllo Frontaliero
Barletta
“Il Porto di Barletta, che per traffico movimentato si colloca al 4° posto tra quelli pugliesi, era e resterà un punto di riferimento per l’intero territorio: non si può assolutamente perdere questa occasione!”
Esordisce così, in una nota, il Senatore del M5S Ruggiero Quarto in merito alla procedura di riconoscimento del Porto di Barletta come Posto di Controllo Frontaliero (P.C.F.).
“A seguito di conversazioni avviate sin dal mese di novembre con i Ministeri della Salute e delle Infrastrutture e Trasporti, posso finalmente annunciare la redazione e adozione del Regolamento di Esecuzione, che stabilisce in maniera dettagliata i requisiti minimi per i P.C.F..
Per via di un aggiornamento legislativo a livello europeo, che prevede il superamento del vecchio sistema PED/PDI, rispettivamente Punto di Entrata Designato e Punto Designato per l’Importazione, è stato necessario redigere il nuovo regolamento, in quanto l’attuale disciplina sostituisce completamente il precedente e frammentario quadro normativo.”
“La nuova normativa – continua il Senatore – entrerà in vigore dal 14 dicembre 2019 ed entro tale data dovranno essere pronte tutte le opere utili all’ottenimento del P.C.F. per le richieste già in itinere di riconoscimento dei vecchi PED/PDI come quella per il Porto di Barletta.
Dal 21 giugno, data di pubblicazione del Regolamento sulla Gazzetta Ufficiale Europea, l’Autorità Portuale ha tutti gli elementi a disposizione per realizzare correttamente quanto necessario all’interno del Porto e, una volta completate tutte le opere, gli uffici periferici del Ministero della Salute provvederanno a rilasciare il nulla osta per il completamento della procedura.
Il P.C.F. è fondamentale per il Porto di Barletta, in quanto consentirebbe di potenziare un mercato che abbraccia un territorio molto vasto e permetterebbe di intensificare significativamente l’attività della struttura, rendendola un punto di riferimento non solo a livello nazionale, grazie ad un aumento delle importazioni ed esportazioni, che darebbe slancio al tessuto economico circostante.
Diversamente invece l’economia locale subirebbe una grave battuta d’arresto: senza P.C.F. bisognerebbe rinunciare ad operare su una serie di prodotti alimentari e non, già facenti parte dell’economia del territorio, il cui sbarco verrebbe negato dalla dogana.”
“L’auspicio – chiosa Quarto – è che gli organi preposti si adoperino nel minor tempo possibile per portare a termine tutti gli adempimenti necessari a completare la procedura di riconoscimento del P.C.F., in modo da rendere appetibile anche agli investitori esteri lo scalo commerciale del Porto di Barletta.”