A quanto dichiarato dalla Protezione Civile e dalla Regione Puglia non sarebbero emersi danni agli edifici pubblici e privati a seguito della scossa di terremoto che ha coinvolto la città di Barletta ed il territorio circostante.
È stata pertanto disposta la chiusura del CCS (Centro Coordinamento Soccorsi) convocato la scorsa mattina, 21.05, presso la Prefettura di Barletta, per emergenza rientrata.
Restano aperti ancora i COC (Centri Operativi Comunali) di Trani e Barletta in attesa della chiusura delle verifiche che riprenderanno durante la giornata di oggi, 22.05, per rassicurare la popolazione sull’agibilità delle strutture a seguito dell’evento sismico.
Per consentire il completamento delle verifiche statiche, i sindaci dei comuni di Trani, Barletta e Bisceglie hanno tuttavia disposto la chiusura delle scuole e degli edifici comunali aperti al pubblico.
L’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) proseguirà il monitoraggio dell’evento e sarà cura della Protezione Civile regionale fornire eventuali successivi aggiornamenti tramite i canali ufficiali, che sono gli unici ad avere effettiva valenza ai fini informativi.
Un evento che ha sconvolto la popolazione di Barletta e della Bat, poco abituata a fronteggiare emergenze causate da terremoti. Ma ciò che ha maggiormente sconvolto la popolazione è stato l’epicentro del sisma, individuato proprio nella città di Barletta, nei pressi del Santuario della Madonna dello Sterpeto.
Nella giornata del 21.05 già una scossa di magnitudo 3.3 è stata registrata a largo della costa marchigiana, nell’Adriatico, alle 6:45 del mattino.
Si potrebbe perciò iniziare a supporre che si tratti di movimenti tellurici in atto nel fondale marino del Mar Adriatico, ma non c’è ancora nessun dato proveniente da fonti ufficiali che fornisca ipotesi sulle cause del sisma che ha sconvolto Barletta.
Nella giornata di ieri il Sindaco Cannito ha disposto anche l’apertura delle palestre per accogliere tutti i cittadini che cercavano rifugio, poiché è stato altanente sconsigliato il permanere in edifici durante la giornata, almeno sino al rientrare dell’allerta avvenuto alle 22:30.
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