“La nostra lingua, parlata e scritta, si sta impoverendo”, e’ questo l’allarme lanciato negli ultimi tempi da linguisti ed insegnanti, che evidenziano quanto l’espressione si sia fatta sempre più semplificata e povera di argomentazioni.
Ad essere messi principalmente sotto accusa sarebbero internet e l’abbandono di alcuni capisaldi della nostra tradizione didattica. Lo stato di salute della lingua italiana, non solo tra i banchi di scuola, è diventato alquanto precario anche per la sempre più crescente presenza di forzati neologismi, termini stranieri ed idiomi digitali, ormai entrati a far parte del bagaglio lessicale di uso quotidiano.
E’ opinione diffusa che tale forma di pigrizia stia interessando soprattutto i giovani, a causa di una ormai scarsa familiarità con poesie e con testi letterari in grado di mettere a contatto con un lessico ricco, curato e ricercato. Ecco perchè diventa importante abituare ad usare la lingua sin da piccoli, a renderla attraente, mostrando le sue innumerevoli possibilità di combinazione dei termini, di giocare con essa, aiutando i bambini a padroneggiarla, a farne strumento flessibile per dar sfogo alla propria immaginazione e creatività, a dipingere con le parole, insomma, per creare immagini surreali e divertenti.
Ed in tale ottica si pone l’opportunità offerta quest’anno dal progetto nazionale su letteratura e riciclo degli imballaggi in acciaio, promosso da Andersen insieme a Ricrea – Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi Acciaio, che ha sfidato le scuole delle zone di Bari, Cagliari e Catanzaro a colpi di limerick, declinati intorno al concetto fondamentale del riciclo degli imballaggi in acciaio.
Divertenti nonsense, piroette linguistiche, vere e proprie acrobazie ed immagini create con le parole, con un occhio alla tematica ambientale, questo ha distinto gli alunni del 3^ Circolo “G.D’Annunzio” , classe 2^ B della scuola primaria “Papa Giovanni XXIII” che si sono qualificati al primo posto.
I componimenti verranno illustrati dall’artista Enrico Macchiavello ed esposti in una mostra itinerante.
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