Proseguono le attività del progetto “#GenerAzione: giovani attivi contro violenza, discriminazioni e intolleranza”, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e promosso dal MODAVI Onlus in tutta Italia coinvolgendo attivamente 19 regioni, tra le quali la Puglia e in particolare la Città di Andria.
Nella città di Andria sono diverse le attività realizzate in collaborazione con ben cinque Istituti scolastici: I.C. “Verdi-Cafaro”, I.I.S.S. “G. Colasanto”, I.T.E.S. – L.E.S. “Ettore Carafa” di Andria e il Liceo Statale Classico e Scienze Umane “F. De Sanctis” e la Scuola Secondaria Statale di 1° Grado “Gen. E. Baldassarre” di Trani.
Da aprile a maggio gli alunni delle scuole menzionate sono stati coinvolti attivamente tramite seminari sul bullismo, somministrazione di questionari, attività laboratoriali in aula, focus group e il contest di scrittura #maipiùbullismo. Durante il contest le classi sono state impegnate nell’elaborazione e stesura di temi aventi come oggetto le proprie riflessioni, considerazioni ed eventuali esperienze in materia di bullismo. Con le quattro classi vincitrici del contest di scrittura si è proceduto poi ad avviare le attività di simulazione di situazioni tipo di bullismo. Le scene sono state fotografate e documentate dagli alunni partecipando così al relativo contest fotografico.
Tra maggio e giugno infine, saranno predisposte ulteriori attività di ascolto e riflessione con gli alunni delle scuole, al termine del quale ci sarà una giornata finale e conclusiva del progetto.
Contestualmente, presso I.C. “Verdi-Cafaro”, I.T.E.S. – L.E.S. “Ettore Carafa” di Andria e il Liceo Statale Classico e Scienze Umane “F. De Sanctis” e la Scuola Secondaria Statale di 1° Grado “Gen. E. Baldassarre” di Trani, per tutta la durata del progetto a partire da Aprile, sono stati attivati sportelli di ascolto e supporto psicologico attivi all’interno dell’orario scolastico, per la durata di 3 ore giornaliere.
Il presente progetto intende attuare, in questo modo, un piano d’intervento efficace che si propone di divenire una buona prassi nazionale, in grado di focalizzare l’attenzione sul fondamentale ruolo delle attività di prevenzione nell’ambito del contrasto alla diffusione della cultura della violenza e della supremazia del più forte sul più debole, rendendo i giovani protagonisti attivi del cambiamento positivo.
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