S’inaugura ufficialmente stasera, 16 maggio alle 18:30, presso l’ex chiesa di Mater Gratiae ad Andria, la terza edizione del Festival della Disperazione. Una serata, quella di apertura, che prevede ben tre incontri – alle 18:30, alle 20:00 e alle 21:30 – organizzata in collaborazione con la Fondazione Guglielmo Minervini. “La Fondazione Gugliemo Minervini” ha spiegato Maria Turtur, presidente della Fondazione, moglie del politico e intellettuale pugliese, “ha voluto legare il suo cammino al Festival della Disperazione perché – seppur consapevole del genocidio culturale, sociale e politico in corso – non vuole rinunciare a credere nelle opportunità di fare esperienze comuni, feconde e generative”.
A segnare l’inizio sarà dunque l’incontro “Al fondo dei nostri fantasmi”, dell’autrice Nadia Terranova. La Terranova, finalista della 73esima edizione del Premio Strega, condurrà il pubblico negli angoli più contraddittori dell’esistenza, senza pretendere di indicare una soluzione ma portando sul campo di battaglia tutti i lati più bui di ciascuno.
A seguire sarà la volta di Eduardo Rabasa, scrittore messicano, primo ospite internazionale della kermesse. Il suo intervento “Orwell e Radiohead: l’alienazione e le multinazionali” sarà una puntuale satira del mondo lavorativo contemporaneo. Si parlerà del culto dei grandi impresari, grandi business man/filantropi che idolatriamo, che eleviamo a punto di riferimento, asserviti in una sorta di feudalesimo corporativo. E si parlerà anche della nostra epoca di grande precarietà lavorativa, di contratti a termine, di licenziamenti facili. Si parlerà, si riderà, ci si penserà su e magari ci si riconoscerà, tutti come dei novelli ragionier Fantozzi.
In chiusura sarà la volta di Stefano Allievi accompagnato dai musicisti Erica Boschiero e Sergio Marchesini. Nello spettacolo “Spaesati. Del migrare e di migranti”, i tre proporranno un viaggio in parole e musica attraverso la mobilità umana e le migrazioni del passato e di oggi, messe a confronto in un percorso di rimandi e interrelazioni, anche musicali. Lo scopo è ragionare sulle migrazioni del passato e quelle attuali, in una riflessione di lungo respiro che le metta in relazione. Uno scopo assolutamente da raggiungere, come fosse un imperativo categorico.
Il Festival proseguirà poi nei giorni successivi, fino a domenica 19, e vedrà alternarsi sul palco Davide Sisto, Francesco Filippi, Claudio Moricci, Vittorio Continelli, Roberto Mercadini, Michela Monferrini, Diego De Silva, Vanessa Roghi, Ermanno Cavazzoni, Gioia Salvatori, Tiziano Fratus, Ivan tallarico. Questo per quanto riguarda il programma principale. Ad esso si affiancherà una ricca sezione “Extra”, nonché le mostre e installazioni della sezione “DisperArti”. Tutto consultabile sul sito www.festivaldelladisperazione.it.
Previsti anche alcuni appuntamenti a ingresso libero. Sabato mattina, alle 11:00, presso il centro commerciale Mongolfiera, Vittorio Continelli parlerà de “La storia più disperata dell’antichità: Niobe”. Sempre sabato, ma alle 21:00, presso l’auditorium del Liceo Scientifico “R. Nuzzi”, andrà in scena Stefania Tallini per “Jazz for l’Aquila”, incontro organizzato in collaborazione con Jazz In e Fucina Domestica. Domenica sera, a conclusione dell’intera manifestazione, ci sarà la tradizionale “Festa della Disperazione” che sarà animata dal concerto del cantautore e performer Ivan Tallarico con lo spettacolo “Un elefante nella stanza”.
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