La senatrice barlettana del PD Assuntela Messina ha definito un “decreto senz’anima” il ddl 1249 sul rilancio dei settori agricoli in crisi, sostenendo stamane in aula quanto segue:
“Il provvedimento in esame e’ complessivamente da tenere in considerazione, sebbene molte questioni importanti, emerse durante le audizioni delle organizzazioni professionali e cooperative del settore agricolo, restino ancora aperte e in attesa di più incisive risposte.
Sotto diversi punti di vista sarebbe oltremodo utile durante questa discussione, in questa sede riaprire un ragionamento che tenga conto di interventi migliorativi che diano effettivamente una risposta reale e dunque una soluzione a quanti,
in questi anni, sono stati duramente colpiti dalle fortissime e inedite ondate di maltempo e dalla diffusione della Xylella fastidiosa: eventi che hanno messo in enorme difficoltà settori strategici dell’economia pugliese e nazionale.
Basti pensare alle note gelate verificatesi con memorabile durezza nei mesi febbraio e marzo del 2018, tali da distruggere migliaia di ettari di coltivazioni, e per le quali fu chiesto lo stato di calamità naturale.
E la gravissima e rapida diffusione della Xylella fastidiosa, in grado di mettere in ginocchio il prezioso e rinomato settore olivicolo – oleario pugliese.
Diverse associazioni di categoria hanno tentato di stimare l’ammontare dei danni procurati dal morbo.
Lo scorso gennaio l’associazione dei Coltivatori diretti ha presentato un quadro dai contorni spaventosi: 8 mila ettari coinvolti, 770mila ulivi infetti, danni per oltre 1,5 miliardi di euro.
Un danno ambientale, economico e paesaggistico semplicemente non quantificabile.
Da questa situazione, come si diceva, il comparto ne esce fortemente danneggiato: migliaia di posti di lavoro persi, centinaia di aziende costrette a chiudere i battenti, un prodotto-simbolo della nostra Terra come l’olio gravemente minacciato da un morbo che si diffonde a velocità preoccupante e che è ormai arrivato alle porte della Piana degli ulivi monumentali, patrimonio non solo della Puglia e dei Pugliesi, ma di tutto il nostro Paese.
Come premesso, quindi, le dimensioni del dramma per l’agricoltura pugliese non autorizzano nessun attestato di completa soddisfazione per il provvedimento che sarà a breve approvato.
Stimola piuttosto la necessità di rafforzare ulteriormente gli interventi nel più complessivo quadro di attenzioni da rivolgere al rilancio di tutti i settori agricoli in crisi e di sostegno a tutte le imprese agroalimentari colpite da eventi atmosferici avversi di carattere eccezionale.
Non esiste misura o atto che possa davvero riparare il dolore e la disperazione di chi in questi anni ha subito senza colpe una vera e propria disgrazia.
A questo proposito ho presentato emendamenti e ordini del giorno che entrano nel merito delle questioni proprio per il raggiungimento dei necessari obiettivi.
Se, però, non è possibile restituire quanto la natura ha tolto a migliaia di agricoltori dediti alla cultura del lavoro e alla cura della terra, questo Parlamento può e deve mettere in campo interventi certi e netti per permettere a tutti loro di ripartire, assicurando un futuro lontano dai drammi sperimentati negli scorsi anni.
Si sarebbe potuto fare di più e fare meglio e NON SOLO a livello EMERGENZIALE; si sarebbe potuto fare molto più in fretta, soprattutto nella risposta alle richieste di sostegno per le gelate dell’inverno scorso, per ripagare i sacrifici degli agricoltori spazzati via da un’ondata di maltempo.
Adesso il nostro compito, la richiesta urgente e improrogabile che tutto il mondo agricolo ci rivolge è di strutturare ulteriormente questo provvedimento, apportando migliorie attraverso misure tali da compensare alcune evidenti asimmetrie.
Grazie ad ulteriori disposizioni da inserire nel disegno di legge si potrebbe finalmente porre un argine concreto alla diffusione della Xylella, nonostante le posizioni ostruzionistiche, le follie antiscientifiche di alcuni che hanno rallentato tutte le azioni volte a fermare il disastro.
Mettiamo allora al centro di questo provvedimento il COME ossia le MODALITÀ operative, concrete con le quali e attraverso le quali le autorità competenti avrebbero tutti i mezzi utili per arrestare davvero la fitopatologia e per coinvolgere tutti quelli che ostinatamente vi si opporranno.
Nonostante le tante criticità ancora presenti e rimaste irrisolte, la più grande sfida che abbiamo davanti è quella di dare ulteriori strumenti e tutto il necessario supporto economico possibile affinché un intero settore possa risollevarsi e riprendere a camminare sulle proprie gambe, con quell’orgoglio e quella dignità tipica e autentica di chi ha offerto la propria vita e il sudore della propria fronte alla nostra Terra.”
Anche il senatore barlettano di Forza Italia Dario Damiani, è intervenuto stamane (durante la discussione del decreto legge sulle emergenze in agricoltura) evidenziando l’insufficienza di quanto previsto dal Governo per ristorare gli agricoltori pugliesi dai danni delle gelate di marzo 2018, nonché per contrastare la diffusione del batterio della xylella.
Di seguito si riporta una sintesi del suo intervento in Aula:
“La cronaca delle ultime ore ha riportato drammaticamente di attualità la questione che oggi affrontiamo
. Nella giornata di ieri un’ondata di maltempo ha flagellato tutto il Paese, da Nord a Sud: vento, pioggia e grandine che si abbattono sui campi coltivati a maggio inoltrato sono vere e proprie piaghe bibliche per le produzioni agricole. In Puglia ieri pioggia e grandine hanno devastato seminativi, ciliegie e mandorleti nelle province di Bari e Taranto e nella Valle d’Itria.
Le associazioni di categoria fanno sapere che produzioni come angurie, vigneti, melograni, agrumeti e uliveti sono già andate in fumo per centinaia di migliaia di euro. Pare che la produzione di una particolare qualità di ciliegie tra Bari e BAT sia andata perduta per il 60%, poiché quasi pronta per il raccolto.
Si tratta di danni inestimabili per gli agricoltori locali, che in Puglia soprattutto, da qualche anno già lottano contro una delle peggiori piaghe mai verificatesi a memoria d’uomo, cioè la diffusione del batterio della Xylella fra gli ulivi. Noi di Forza Italia avevamo chiesto al Governo già un anno fa interventi mirati per far fronte sia alla questione xylella che alle emergenze causate dal maltempo di febbraio-marzo 2018.
Purtroppo questo decreto, che nel titolo reca la denominazione di “disposizioni urgenti”, di tempistica efficace ha ben poco, trattandosi di un tentativo di ristoro di situazioni accadute ormai da oltre un anno, che in agricoltura è un periodo lunghissimo poiché i danni incidono sul raccolto, sulla semina dell’anno successivo, sulle giornate di lavoro perse per tanti braccianti.
Non solo, dunque, il decreto arriva con grande ritardo ma, nel caso dei danni per le gelate straordinarie in Puglia di marzo 2018 che hanno colpito ben 25 mila imprese agricole, a fronte di danni stimati per 300 milioni di euro, la somma stanziata è di appena 20 milioni per il 2019.
Avevo proposto in Commissione un incremento di almeno altri 5 milioni ma è stato respinto.
Una goccia nel mare della situazione drammatica per gli agricoltori pugliesi, a fianco dei quali Forza Italia ha protestato in più occasioni in questi mesi. Un’annata disastrosa per la produzione, che rischia di avere ripercussioni sul futuro di tante piccole e medie aziende.
L’ondata di gelo che ha colpito la Puglia nell’inverno 2018 è stata un evento eccezionale nella storia della nostra regione, che va affrontata con interventi ad hoc seri e non confusa con altre situazioni apparentemente simili, perché in alcuni settori come l’olivicoltura i danni alla produzione pugliese hanno inciso pesantemente sul Pil nazionale.
Il collasso del settore olivicolo in Puglia, falcidiato dalla xylella, è frutto in gran parte proprio dei colpevoli ritardi negli interventi, sia regionali che nazionali.
Nel 2018 la Puglia ha perso 317 milioni di euro di produzione lorda vendibile del settore oleario e oltre un milione di giornate lavorative; da gennaio a settembre è stato necessario importare 304 milioni di euro di olio dall’estero.
A risentirne soprattutto la zona delle province di Bari e BAT, in cui l’ondata di freddo straordinaria di febbraio 2018 ha danneggiato circa 90 mila ettari di colture, per un valore economico perso di produzione olivicola stimato intorno ai 300 milioni di euro e circa 20 mila posti di lavoro in meno. Un impatto quindi devastante sul territorio.
Il comparto agricolo è stanco di interventi emergenziali, che tra l’altro arrivano con colpevole ritardo, e chiede interventi strutturali, come la revisione dei meccanismi del Fondo di Solidarietà nazionale che non è più in grado di rispondere efficacemente alla violenza e frequenza degli eventi climatici calamitosi, nonché di rivedere il meccanismo assicurativo, poiché le polizze multirischio sono eccessivamente onerose ma non coprono le colture da eventi avversi estremi come quelli che sempre più spesso si verificano sui nostri territori fuori stagione a causa della tropicalizzazione del clima.
Nessuna medaglia quindi da appuntare sul petto del governo oggi per questo provvedimento, anzi.
Si tratta infatti di un risultato del tutto insufficiente e deludente, per questioni che erano sul tavolo dell’esecutivo già dalla scorsa estate: quasi un anno per produrre ben poco, ennesimo esempio della capacità di questo governo di perdere tempo prezioso penalizzando chi lavora e produce”.
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