La Giunta regionale pugliese ha approvato nei giorni scorsi la terza versione del Reddito di Dignità, il ReD 3.0, una misura di sostegno al reddito e di inclusione attiva che si rivolge a coloro che non abbiano i requisiti per accedere al Reddito di Cittadinanza, ovvero per i quali il Reddito di Cittadinanza non fornisce risposte adeguate.
Le modalità di accesso alla misura e dunque, di selezione dei beneficiari, saranno dirette e semplici, in alcuni casi, in presenza di specifiche situazioni di fragilità, avverranno “d’ufficio”. Per esempio nel caso di disabili adulti senza supporto familiare; donne vittime di violenza e senza nucleo familiare di sostegno; persone senza dimora o con dimora fittizia presso il comune e genitori senza dimora a seguito della separazione dal coniuge.
In tutti questi casi, i servizi Sociali professionali dei comuni pugliesi potranno attivare direttamente la procedura di accesso al ReD 3.0, contestualmente alla presa in carico per gli ulteriori bisogni sociali manifestati.
Fra le altre tipologie per le quali è stato messo a punto il ReD 3.0, vi sono coloro che versano in condizione di grave fragilità economica e che non potrebbero accedere al reddito di cittadinanza. Pertanto, a parità di ISEE a 9.360 euro, potranno presentare in Puglia la domanda anche coloro che non hanno gli ultimi due anni continuativi di residenza in Italia (come gli immigrati regolarmente soggiornanti e gli italiani emigrati all’estero che rientrano dopo un periodo di lavoro o una vita trascorsa oltreoceano).
La Giunta regionale, inoltre, ha scelto di rendere più facile l’accesso al ReD per le famiglie numerose e con almeno tre figli minori che, per la scala di equivalenza utilizzata dalla legge e per le modalità di calcolo del beneficio, o non avrebbero potuto accedere a reddito di cittadinanza o si sarebbero visti restituire importi molto bassi.
Rientrano anche le famiglie al cui interno sia presente un disabile grave, famiglie numerose con 5 o più componenti e famiglie con almeno 3 figli minori, con un ISEE fino a 20.000 euro.
Per tutti la possibilità di presentare domanda sarà attivata gradualmente tra maggio e luglio, in relazione anche alla necessità, per alcuni, di attendere gli esiti corretti da parte dell’INPS sulle domande di Reddito di Cittadinanza respinte o accolte con importi irrisori.
LA domanda si compila on line ed è necessario sottoscrivere un patto di inclusione per avere l’attivazione del beneficio economico.
Il Reddito di Dignità, infatti resta una misura attiva e, dunque, tutti coloro che vi accedono dovranno svolgere un tirocinio oppure un lavoro a beneficio della propria comunità di riferimento.
Per quanto riguarda le modalità di erogazione del beneficio economico del ReD agli aventi diritto non saranno più usate le carte acquisti, ma si opterà per il pagamento diretto di Regione per conto dei Comuni in favore dei cittadini tramite IBAN o carta.
Continuerà, quindi, proficuamente la collaborazione con la Direzione Regionale di INPS e con i Comuni, per la gestione della piattaforma telematica per le verifiche dei requisiti di accesso avvalendosi della cooperazione applicativa con la banca dati ISEE di INPS.
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