“Non sai come sbrigare tutte le faccende quotidiane? Ci penso io”.
L’ offerta è di un giovane di 26 anni dinamico, serio, puntuale, professionale e soprattutto a disposizione h 24. Una disponibilità resa in maniera molto popolare, visto che il giovane ha provveduto ad attaccare, con quattro pezzi di adesivo, un biglietto sui portoni dei palazzi della città con il suo nome e il numero telefonico. Naturalmente, si legge sul foglietto, “in attesa di trovare un’opportunità lavorativa consona alla mia esperienza pregressa”. Tra le faccende quotidiane ci sono la spesa a domicilio, il pagamento delle bollette, il ritiro delle ricette mediche e servizi vari (lavaggio piumoni, trapuntino, giubbini, lenzuola presso lavanderie self-service). Insomma, scrive il giovane 26enne, “con molta umiltà mi rendo disponibile ad effettuare un lavoro socialmente utile per persone bisognose ed anziani”.
Girare per la città e vedere questo biglietto attaccato sui portoni dei palazzi non può che invitare tutti ad una riflessione. La situazione si fa sempre più difficile, e ognuno cerca di sbarcare il lunario come meglio può. È l’esempio viene proprio da questo giovane di 26 anni che in attesa di trovare un’occupazione consona alla sua esperienza lavorativa e di studio cerca di arrangiare come può, rendendosi utile. La crisi occupazionale è una conseguenza di moltissime attività commerciali che abbassano le saracinesche, di piccole aziende ormai scomparse, locali sfitti. La preoccupazione in città si fa sempre maggiore. Sugli scaffali dei supermercati i prodotti in offerta o che costano meno sono i primi ad essere acquistati, i discount aumentano. La ripresa è lenta, specie se a Palazzo di città i debiti fuori bilancio restano tanti, le commissioni consiliari aumentano e sono retribuite e le intimidazioni fanno il sotto a chi tocca.
Antonella Loprieno
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