Presentazione doppia per la nuova società calcistica andriese, SSD Fidelis Andria 2018. Ieri giovedì 6 settembre, si sono tenuti ben due appuntamenti consecutivi e distinti, per mostrare dapprima agli organi d’informazione, e successivamente ai tifosi biancoazzurri, sia il nuovo assetto societario che lo staff tecnico della nuova realtà sportiva dilettantistica federiciana.
Nella sala giunta del Comune di Andria, sono intervenuti: il Sindaco Avv. Nicola Giorgino, l’Assessore allo Sport, Avv. Michele Lopetuso, il Presidente Avv. Marco Di Vincenzo, il neo Direttore Sportivo Fabio Moscelli, il neo tecnico Alessandro Potenza e la cordata di imprenditori locali che hanno sposato in pieno il nuovo progetto, tra cui Vincenzo Pastore, Giuseppe Catapano, Aldo Roselli, Giuseppe Pomo e Giuseppe Di Bari (Azienda To.Di Carni, ndr).
In occasione dell’incontro con i tifosi, avvenuto subito dopo presso il Chiostro San Francesco di Andria, gli stessi rappresentanti della nuova società hanno presentato l‘Associazione “Marco Nesta per la Fidelis” con l’azionariato popolare e spiegato le modalità per la campagna abbonamenti.
“Io credo che così come Andria si è dimostrata matura in altre circostanze – è intervenuto il Sindaco Nicola Giorgino – si dimostrerà all’altezza anche nell’essere pionieristica nel portare avanti questo progetto“. “Abbiamo voluto intitolare l’Associazione che provvederà alla sottoscrizione delle azioni ad un tifoso che non è più qui con noi ma che salutiamo, Marco Nesta“, ha continuato il primo cittadino tra gli applausi scroscianti degli astanti i quali hanno innalzato al cielo il coro dedicato proprio al giovane tifoso prematuramente scomparso.
“L’Associazione e l’azionariato non si rivolgono solo ai tifosi – ha spiegato Giorgino – ma appartengono all’intera comunità, all’intera città. E’ il momento in cui tutti quanti dobbiamo dimostrare che il calcio non è solo sport, ma è anche un progetto di natura e con valenza sociale. Sono sicuro che anche in questo ambito – ha sottolineato – avremo successo perché sono convinto che ciascuno comprenderà l’importanza dell’identità e trasformeremo il nostro stadio veramente in una casa che appartiene a tutti, attraverso la sottoscrizione ampia dell’azionariato popolare“.
di Damiana Dorotea Sgaramella
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