Oltre 56mila richieste d’asilo dei poveri venezuelani in Brasile, il governo usa il pugno di ferro!
Con un decreto lampo degno di un normale governo italiano, il presidente della Repubblica brasiliano, Michel Temer, ha ordinato all’esercito di presidiare i confini con il Venezuela per impedire ad altri profughi l’accesso illegale al Paese.
La situazione si era fatta particolarmente tesa la settimana scorsa, quando un folto gruppo di brasiliani ha dato fuoco alla tendopoli venutasi a creare a Pacaraima, nello stato settentrionale di Roraima.
Un vero e proprio esodo da parte dei venezuelani, costretti a fuggire dal loro paese a causa della grave crisi economica e politica che lo imperversa.
Fuggire per cercare un futuro migliore, ma non che il Brasile se la cavi benissimo.
Comunque, ad aggravare le tensioni in Venezuela, ci ha pensato lo stesso presidente Maduro.
Nelle ultime settimane è infatti entrato in vigore “gasolinazo”, ovvero la legge che ha imposto la vendita della benzina ai prezzi del mercato.
Se per noi risulterebbe tutto normale, meno lo è per gli abitanti di Caracas: in un paese che praticamente vive di esportazione petrolifera, con cui prima si potevano riempire 700 serbatoi di benzina con 1 dollaro, la situazione adesso sembra insostenibile.
Tornando al tema dei migranti, si potrebbe stare ore a discutere.
Si, no, chiudiamo i porti, accogliamoli, solo i rifugiati veri, solo quelli coi documenti in regola, solidarietà, prima gli italiani/brasiliani ecc.
Quel che è certo è che la situazione nel Sudamerica (ed in Europa) è gravissima, e le istituzioni internazionali (esiste ancora l’ONU?) dovrebbero certamente intervenire per fermare tutto questo scempio.
Altrimenti riprendiamoci le guerre, le bombe atomiche e gli stermini di massa…
Falcetta Alessandro
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