“Eccomi qua/ Sono venuto a vedere lo strano effetto che fa/La mia faccia nei vostri occhi/E quanta gente ci sta/E se stasera si alza una lira/Per questa voce che dovrebbe arrivare/Fino all’ultima fila/Oltre al buio che c’è/E al silenzio che lentamente si fa/E alla luce che taglia il mio viso/ Improvvisamente eccomi qua..”.
Questi i versi scritti da Francesco De Gregori per Alessandro Haber nella struggente “La valigia dell’attore”, un atto d’amore, una confessione, la preghiera laica della vita d’artista”. Alessandro – racconta il regista Damato – è l’ultimo attore italiano di una stagione irripetibile. È il Lucio Dalla del cinema.
Con tutte le sue contraddizioni, le follie, le nevrosi, con tutto il suo universo quasi felliniano, è l’ultimo dei grandi.
In lui convive lo spirito rivoluzionario di Pasolini e lo sguardo amaro di Monicelli, ma anche la poesia di Bukowski. E lo dimostra ogni volta che sale su un palcoscenico, ogni volta che affronta un personaggio, donando tutto, tutto se stesso. Il fiato, i sensi, la voce, il cuore, il suo è un rapporto fisico con l’arte. Saranno i suoi settant’anni, la barba da filosofo, lo sguardo gibboso da ulivo saggio secolare, la voce cavernosa alla Tom Waits, grazie a tutto questo Alessandro ogni volta riesce a commuoverci con tutta la sua leggerezza poetica. Un visionario che ha trovato nel cinema, nel teatro, nella musica la serenità dell’inquietudine”. In un dialogo poetico senza filtri, Alessandro Haber apre la sua valigia raccontando il suo vissuto artistico, raccontando il sogno di un uomo vero che conserva ancora la purezza negli occhi.
A scandire il dialogo non solo i racconti ed i ricordi di Haber ma anche un doppio omaggio all’amico De Gregori con la lettura dei testi delle sue liriche più segrete, vere perle che colte nel loro aspetto minimale drammaturgico ne riconsegnano il valore poetico.
Lo spettacolo è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.
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