I risultati odierni sono resi possibili dall’incessante lavoro svolto, ormai da oltre vent’anni,della Fondazione Archeologica Canosina, grazie al sostegno del Comune di Canosa, all’aiuto di privati ed alla sinergia creatasi con le varie istituzioni. Il sostegno a favore della FAC ha così permesso la valorizzazione e la tutela dei beni archeologici, simbolo della città di Canosa e il loro apprezzamento da parte dei visitatori e dei cittadini stessi.
Turisti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo percorrono il suolo canosino, tra monumenti, aree archeologiche e musei, rivivendo millenni di storia con giovani guide, che con competenza e soprattutto amore per la propria terra, hanno creduto nel fare del turismo una possibilità di lavoro. Un sogno questo che sta divenendo, a poco a poco realtà, come per i ragazzi della FAC, i quali hanno investito speranze e futuro nelle potenzialità del territorio canosino. Con iniziative, visite guidate, mostre e laboratori mettono a disposizione la propria professionalità al fine di infondere l’amore per il territorio in grandi e piccini e far conoscere Canosa a forestieri, i quali affascinati, lasciano la “piccola Roma” stupefatti dall’innumerevole patrimonio archeologico.
Grazie alla collaborazione con la Soprintendenza archeologica della Puglia, il Polo Museale, il Comune di Canosa, la città ed i privati, sarebbe possibile rivalutare anche quei siti e monumenti in area privata, come l’ipogeo Monterisi-Rossignoli e l’area archeologica di San Pietro, testimoni dell’importanza storica di Canusium.
Prossimo appuntamento previsto per sabato 7 Luglio, alle 19.30 presso il Museo archeologico di Palazzo Sinesi, con il tour “Canosa, indietro nel tempo”, il quale seguirà i seguenti periodi storici: l’età daunio-ellenistico. IV –III sec.a.C., epoca dei principes dauni e delle loro tombe a camera, tra le quali sarà oggetto di visita il caratteristico Ipogeo Scocchera B (IV-III sec. a.C.), nel quale fu rinvenuta una serie di vasi a figure rosse, una corazza anatomica in bronzo e un elmo celtico, probabile trofeo di guerra; l’epoca romana alto imperiale. I sec. a.C.- III sec. d.C, in cui Canosa fu grande non per le sue imprese militari, ma grazie alla sua civiltà e alla sua attività artigianale, che portò ricchezza e benessere ai suoi cittadini e a quelli della vicina Barulum, l’attivissimo porto canosino. Di tale era sarà possibile ammirare la Domus romana di Colle Montescupolo(I sec. a.C.- I sec. d.C.), tipico esempio di residenza dell’’età augustea articolata secondo lo schema italico ad atrio; il periodo paleocristiano di cui fu grande protagonista San Sabino il quale condivise pagine drammatiche della storia della città, come l’invasione dei barbari, ma anche esaltanti per la storia della Chiesa canosina. Fondò numerosi edifici religiosi nell’ambito del comprensorio ofantino tra cui il Battistero di San Giovanni (VI sec. d.C.) infine l’età normanno-sveva in cuila conquista normanna dell’XI secolo offre a Canosa la possibilità, con la casata degli Altavilla, di recuperare, sia pure parzialmente, l’importanza avuta sotto i Longobardi. I frequenti soggiorni di Boemondo d’Altavilla lo portano a promuovere un radicale restauro della cattedrale, che forse per suo stesso interessamento viene solennemente consacrata a San Sabino nel 1101 dal papa Pasquale II, convenutovi per un Sinodo con altri vescovi meridionali. Perciò alla sua morte, nel 1111, il principe non può che esservi sepolto, nel mausoleo che porta il suo nome. Il Mausoleo di Boemondo d’Altavilla(XII sec. d.C.), rientra, dunque, nell’itinerario proposto. Info e prenotazioni al 3338856300.
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