LA VOLPE, L’UVA E…IL GENERALE
Nondum matura est. Ricordate la celebre favola della volpe e l’uva di Esopo, resa in latino dalla mirabile traduzione di Fedro?
E’ una lezione che evidentemente l’ex sindaco di Margherita di Savoia Paolo Marrano mostra di non aver recepito. Dopo lo smacco elettorale del 10 giugno scorso, che ha visto il sindaco uscente mancare persino l’elezione a consigliere comunale in virtù degli appena 481 voti raccolti, anziché recitare un onesto mea culpa per gli errori commessi in cinque anni il generale ha pensato bene di rivolgersi alla stampa ed insultare ancora una volta i cittadini salinari per la sonora bocciatura che hanno inflitto alla sua amministrazione. Non pago di avere offeso i concittadini con epiteti oltraggiosi ed atteggiamenti arroganti da sindaco, Marrano prosegue in questa odiosa condotta anche ora che non ricopre più alcun incarico istituzionale.
Tralasciamo l’autoreferenzialità delle sue affermazioni quando parla di un mandato “ricco di accadimenti turistico-culturali, di opere e servizi”: la campagna elettorale è finita da un pezzo e chi ha ricevuto il mandato di amministrare il nostro paese sta lavorando anche per rimediare ai danni dell’ultimo sciagurato quinquennio. Lasciamo stare anche le previsioni di Marrano sul futuro poiché non interessano a nessuno. Tuttavia l’ex sindaco, nel momento in cui accusa le liste concorrenti di aver denigrato il sindaco uscente e tutta la sua amministrazione, omette volutamente di ricordare che in quelle liste erano presenti ex componenti della sua giunta, uno dei quali si è addirittura candidato a sindaco: quale migliore dimostrazione del totale fallimento della sua esperienza amministrativa?
Solo su una cosa possiamo concordare con lei, egregio Marrano: effettivamente il voto del 10 giugno ha mostrato il vero volto della nostra città. Una città che ha detto basta all’arroganza di chi, per cinque anni, si è solo arroccato nella difesa del proprio potere personale. Una città che ha bocciato impietosamente le scelte politiche di un’amministrazione che, con buona pace dei libelli che Marrano ha distribuito in campagna elettorale, non ha fatto assolutamente nulla ed ha anzi aggravato una situazione già di per sé molto critica.
I cittadini salinari hanno dato il loro consenso alla lista MARGHERITA MIGLIORE ed al sindaco BERNARDO LODISPOTO proprio perché hanno colto la necessità di un radicale cambio di rotta rispetto alle politiche fallimentari degli ultimi cinque anni e, avendo concesso alla lista del generale Marrano appena il 6,5% dei consensi, hanno certificato in maniera inappellabile la totale bocciatura del suo operato spazzandolo via dalla vita politica della nostra comunità.
Questa, egregio Marrano, si chiama DEMOCRAZIA: concetto che lei ha dimostrato di conoscere ben poco da sindaco e che anche oggi conferma non far parte del suo bagaglio.
Il voto dei cittadini va sempre rispettato, anche quando non dà l’esito sperato. Lei invece dimostra di non conoscere il rispetto delle opinioni altrui e di non accettare il responso delle urne nel momento in cui afferma che con il voto “sono stati calpestati i principi dell’onestà, della legalità e del rispetto delle istituzioni”: preso da un livore e da una rabbia senza confini, ha ancora una volta voluto umiliare i suoi concittadini che però, non ne dubiti, continueranno a ripagarla nel modo giusto. Non con il rancore che lei coltiva a piene mani, e che non fa parte della cultura della nostra gente, ma con l’indifferenza. LEI SARÀ PRESTO DIMENTICATO, GENERALE MARRANO: SE NE FACCIA UNA RAGIONE!
Accetti però un consiglio: si rilegga con attenzione la favola di Esopo che abbiamo citato in apertura, soprattutto nei versi conclusivi che, tradotti, recitano “anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze”.
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