“Anno bisesto, anno funesto”, recita l’adagio, ma sarà davvero così? Oggi è il 29 febbraio, e come noto a tutti, questa data rappresenta ormai da secoli, un motivo in più per sorridere alla peculiarità dell’evento, oppure attuare “rituali scaramantici” per i più superstiziosi.
LA STORIA. Nel 46 a.C., Giulio Cesare, seguendo i calcoli dell’astronomo Sosigene di Alessandria, per pareggiare i conti con le sei ore circa che avanzavano ogni anno dai 365 giorni canonici, decise di introdurre un giorno in più ogni 4 anni, subito dopo il 24 febbraio. Poichè il 24 febbraio in latino era “sexto die ante Calendas Martias”, quel giorno diventò il “bis sexto die”, da qui il termine “bisestile”.
Sarebbe curioso capire quale effetto può avere nascere proprio in questo giorno: lo abbiamo chiesto a un quarantenne andriese (D.R., ndr), che festeggia il suo compleanno oggi. “Compio gli anni ogni 4! E’ una strana sensazione – afferma “l’uomo fortunato” – perchè negli anni non bisestili, non compio gli anni o festeggio il mio compleanno, bensì, lo slitto di 4 anni con una gran festa.”
“Tutti si ricordano di farmi gli auguri, generalmente il 28 febbraio, ma qualcuno anche il 1 marzo. Come potrebbero dimenticarlo?”, ironizza. E se per la tradizione popolare, il 29 febbraio è foriero di tragedie e sventure varie, nonostante il nostro amico sia abbastanza superstizioso di natura, questa sua caratteristica gli conferisce un’aura di assoluta originalità.
di Damiana Dorotea Sgaramella
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