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Trani – Bando “Prima”: un hub sperimentale rivolto a bambini e famiglie disagiate

19 Febbraio, 2016 | scritto da Damiana Dorotea Sgaramella
Trani – Bando “Prima”: un hub sperimentale rivolto a bambini e famiglie disagiate
Attualità
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Ampliare e qualificare le possibilità di accesso ai servizi di educazione e cura da parte di bambini della fascia d’età 0-6 anni appartenenti a famiglie svantaggiate e incrementare la fruizione dei servizi da parte di bambini della fascia d’età 0-6 anni e delle rispettive famiglie attraverso soluzioni innovative, modulari e flessibili: sono queste le finalità del bando lanciato dalla Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione con il Sud e dalla Fondazione Cariplo (denominato bando “Prima”) al quale l’Amministrazione comunale di Trani ha partecipato candidando un proprio progetto in partnership con la cooperativa sociale Prometeo.

Il progetto, del quale – in caso di approvazione – sarà partner principale anche il distretto sociosanitario, consiste nella sperimentazione e nella implementazione di un modello di innovativo di lavoro di rete, una sorta di hub al quale far afferire tutti gli interventi rivolti ai cittadini più piccoli in generale ma con particolare attenzione a quelli le cui famiglie versano in condizione di disagio sociale ed economico.

L’abbattimento del rischio di allontanamento dalle famiglie di appartenenza è, infatti, uno degli obiettivi indiretti del progetto che avrebbe una durata di 24 mesi durante i quali l’hub sperimentale metterà a punto precise competenze in materia di case management (il case management è una modalità d’intervento che consente di affrontare situazioni complesse e multiproblematiche garantendo al minore e alla famiglia un apporto multisettoriale con una valutazione complessiva del caso e non dei singoli problemi).

Al termine del progetto l’assessorato alle politiche sociali stabilizzerà il nuovo servizio chiedendo alla Regione Puglia (anch’essa coinvolta nella realizzazione del progetto insieme a tutta la rete degli attori pubblici e privati del territorio ma anche insieme a gruppi spontanei di genitori) di inserirlo nel regolamento regionale che disciplina le strutture e i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari e ciò al fine di esportare il modello anche fuori dai confini cittadini.

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