Sono davvero sorpreso.
Questa mattina ho rivolto a Vittorio l’invito a rispettare il nostro accordo preso davanti a tutti: se Francesco Boccia non avesse allargato la coalizione o non fosse andato in lista Vittorio avrebbe accettato il tandem con Napoletano per allargare la coalizione. Così non ha fatto anche dopo le dichiarazioni di Boccia che dice di sostenerlo da semplice iscritto. Una trentina di iscritti hanno assistito a questo suo impegno e soprattutto hanno sentito dire il giorno dopo che comunque Vittorio voleva seguire la linea di Francesco Boccia.
In altri tempi, i cambi di casacca fatti a crudo avrebbero avuto altri effetti ma la mia educazione mi ha portato a fargli gli auguri di buon lavoro nella nuova componente di Francesco Boccia.
Vittorio non deve arrabbiarsi se gli altri non lo hanno seguito…Il progetto del 2013 che lo ha fatto diventare, su mia proposta non facilmente accettata da tutti, vice sindaco per 4 anni e tre mesi e sindaco per nove mesi (avrei potuto cambiarlo prima della mia decadenza) si concluse con 16 mila voti e la sua lista ne prese circa 1500 voti. Ma per lui la mia fiducia andava oltre il numero dei voti.
Oggi a Vittorio forse sta scomodo stare alle dipendenze di Francesco Boccia su una poltrona consegnatagli da un altro Francesco che gli vuole ancora bene. Gli auguro di terminare il mio mandato proseguendo con dignità il mio percorso e di candidarsi nel nuovo progetto Bocciano e Cozzoliano. Io sono uomo di popolo e quando i giochi di palazzo diventano così prevalenti preferisco il confronto democratico con il popolo.
Spero che un giorno spieghi ai cittadini perché ha mollato la nostra componente e perché sta utilizzando il ruolo di sindaco in modo politicamente scorretto e distonico dal progetto che lo ha portato a ricoprire un ruolo che tutti avrebbero sognato.
Spero anche che un giorno qualcuno tratti me come io ho trattato l’amico Vittorio: io gli sarò grato a vita.
Spero infine che questa sia l’ultima risposta che siamo costretti a darci pubblicamente. Non mi faccia rimpiangere l’altro mio amico Gianni Casella che da mio vice-sindaco diventò mio avversario.
L’amicizia per quanto mi riguarda prevarrà sempre sulle logiche della politica.
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