“Nei giorni scorsi, dinanzi alla disperazione di 87 ex lavoratori CDP, in mobilità dal 2013, pur esulando dalle mie competenze commissariali, ho ritenuto necessario indirizzare una missiva al Ministero del Lavoro, all’INPS ed alle Prefetture BAT, Foggia e Potenza per rappresentare che l’interruzione del pagamento (a far data da gennaio 2018) delle prestazioni da parte dell’ente di previdenza contrasterebbe con il dettato normativo, con le indicazioni in passato fornite dallo stesso Ministero, nonché con gli accordi assunti.
Ho pertanto auspicato che l’Inps rivalutasse la propria posizione, risolvendo la drammatica situazione di disagio sociale in cui sono finite 87 famiglie e scongiurando così sul nascere il prefigurarsi di possibili forme di turbativa dell’ordine pubblico.
Oggi ho il piacere di comunicare di aver appreso, da fonti governative, che il Ministero del Lavoro, svolti gli opportuni approfondimenti, si è espresso favorevolmente in ordine alla possibilità di proseguire l’erogazione delle prestazioni di mobilità fino al raggiungimento del periodo massimo di 66 mesi e nell’ambito delle risorse disponibili (delle quali è stata già verificata l’esistenza).
L’INPS, pertanto, potrà adesso riprendere a corrispondere agli 87 ex lavoratori della CDP in mobilità quanto loro dovuto, assicurando un rimedio alla situazione di grave disagio sociale ed economico in cui rischiavano di finire numerose famiglie”.
Così l’Avv. Bartolomeo Cozzoli, Commissario Straordinario della Casa della Divina Provvidenza.
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