Di seguito le parole di Andrea Moselli, guida turistica tranese, a proposito dell’ex Conservatorio San Lorenzo, immobile di proprietà comunale di diverse centinaia di metri quadri che originariamente ospitava dei plessi scolastici, ma oggi quasi completamente abbandonata.
“Parte del piano terra è interessato dall’Oasi 2 invece il primo piano, come possiamo vedere dalle foto, è da troppi anni in completo stato di abbandono.
Le immagini parlano da sole: vetri rotti che lasciano intravedere scritte sui muri, cospicue infiltrazioni ormai visibili dall’esterno e la parietaria rigogliosa.
Scenario di completo abbandono che comporta il deperimento della struttura e il conseguente futuro aumento dei costi per il ripristino. A proposito quando si penserà a recuperare questi spazi direi ampiamente dimenticati visto che non vengono mai menzionati?
Una parte di questo fabbricato, nello specifico alcune stanze al piano terra con accesso in via Nigrò, è stato restaurato grazie alla ricezione di fondi europei per allestire il centro giovanile “You and Me”.
Il progetto ha fatto il suo corso e i locali, dotati fra l’altro di accessi e bagni per disabili, sono inutilizzati ormai da tempo. Attenzione questi ambienti celano un particolare direi “curioso” la scala per accedere al piano superiore si trova proprio in queste stanze ma non è accessibile e neanche visibile è stata accuratamente nascosta dal cartongesso, forse in attesa di tempi migliori?Si parla molto della riqualificazione del nucleo antico, s’invoca la totale chiusura ma la vera fruizione tarda ad arrivare.
Perché? Semplice, i centri storici che prendiamo a modello hanno spesso una differenza piccola ma sostanziale equivalgono al centro stesso della città.
Cosa vuol dire? Che pullulano di uffici di attività commerciali, sono vivi tutto il giorno a differenza del nostro.
Siate sinceri chi di voi si reca nel quotidiano al centro storico? Nessuno!
In questo quartiere ormai non abbiamo quasi nulla e il tranese medio, che di base usa l’auto per fare 50 metri, non ha oggettivamente motivo per venirci, al massimo vive di sporadiche passeggiate domenicali o serali che si concentrano al porto. Lo spostamento negli ultimi anni di una nota e storica attività la dice lunga.
Forse sbaglio ma non potremmo provare a riqualificare il centro storico cogliendo un’occasione di risparmio?
Qualora condizioni e normative lo permettano perché non trasferire il Centro per l’impiego nei locali del ex Conservatorio? Il contratto del Centro scade a metà di quest’anno non ho elementi per affermare se sarà rinnovato ma di sicuro siamo in tempo per recedere e trasferirlo.
Entriamo nell’ottica di un centro storico realmente vivo e cominciamo a programmare azioni concrete.
Innegabile, uffici e studi comportano un flusso di persone che di riflesso potrebbero permettere l’apertura di attività commerciali e sarebbe ora che ci si prefigga di creare misure specifiche per spingere la zona antica. Il tessuto oggi è reso vivo dai tribunali e dall’agenzia del territorio e chi realmente conosce l’area in questione sa bene che dal pomeriggio inizia quasi il coprifuoco. Chi come me conduce i turisti a scoprire Trani e gli altri centri storici del circondario è ben conscio del valore aggiunto apportato dai tribunali che di certo non sfugge ai turisti.
Se poi riuscissimo a riqualificare l’ex Monastero degli Agostiniani (a proposito a che punto è il contenzioso con la Asl? Nessuno ne parla? ) con una sede universitaria che però funga da reale attrattore almeno per le province vicine, riuscite a immaginare cosa finalmente diventerebbe o meglio tornerebbe a essere il nostro centro storico?
Spesso dico #siamosolocustodi quindi vogliamo cominciare realmente insieme a custodire e a recuperare? ”
Andrea Moselli
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