Coerenza, competenza e territorio: valori e obiettivi dei candidati del centrodestra alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo, che troveranno sintesi e concreta espressione in un patto territoriale che sarà siglato una settimana prima del voto presso la Cantina della Sfida di Barletta – si legge nella nota stampa diffusa dalla coalizione-
È quanto si è appreso nel corso della conferenza stampa di presentazione dei quattro candidati al Parlamento per la coalizione di centrodestra, tenutasi ieri mattina, 10 febbraio, nella galleria del Teatro Curci: Stella Mele, in corsa nel proporzionale alla Camera dei Deputati per Fratelli d’Italia; Sergio Silvestris, candidato di Forza Italia all’uninominale del Senato, già europarlamentare; Dario Damiani, candidato nelle liste di Forza Italia al proporzionale del Senato; Francesco Ventola, candidato di Noi con l’Italia all’uninominale della Camera dei Deputati e già presidente della provincia BAT.
Un patto territoriale con i cittadini: un’opportunità più unica che rara per il territorio di avere, dopo molto tempo, un proprio rappresentante in Parlamento, anzi più di uno: «È una situazione irripetibile, potremmo essere eletti tutti noi quattro, abbiamo un’occasione unica che non possiamo perdere» annuncia Dario Damiani nel corso della conferenza stampa,
occasione per una presentazione ufficiale al territorio ma anche punto di partenza per un’azione programmatica e coordinata che il centrodestra intende mettere in atto.
Ad una settimana dal voto, infatti, la coalizione politica firmerà un patto con i cittadini, simbolo dell’impegno che i candidati intendono assumere. A Roma, certo, ma per il territorio e nell’interesse di un ampio collegio che comprende le province della Bat e di Foggia (anche Bari per il Senato): «Il patto vede il nostro impegno solenne su sei temi che assumeremo anche con proposte di legge, che prepareremo prima del voto, indicando cosa faremo nei prossimi cinque anni per questa terra» spiega il candidato Sergio Silvestris che prosegue «noi, però, non vogliamo andare a Roma per schiacciare il bottone su ciò che ci diranno di fare i nostri partiti di riferimento, ma per fare cose concrete per questo territorio, attraverso un patto che sia per noi un impegno quotidiano per i prossimi cinque anni e che sia per la nostra terra l’inizio di un riscatto forte vero e autentico».
Un riscatto che non può non partire da interventi strutturali attraverso fondi che solo chi conosce il territorio può sapere come destinare in modo mirato e oculato: «Abbiamo avuto la possibilità di amministrare questo territorio e far nascere un’anima che è stata bruscamente interrotta dalla falsa riforma delle province di Renzi e Delrio» osserva il già presidente della provincia Bat, nonché candidato alla Camera, Francesco Ventola. «Vogliamo intraprendere un percorso in Parlamento che possa vedere il governo centrale finanziare il nostro territorio, che è ricco di progettualità che abbiamo costruito negli anni, dalle coste alla messa in sicurezza e bonifica del Ciappetta Camaggio e dell’Ofanto per arrivare sino ad interventi sulla sanità».
Il partito del “non voto” «Passione, militanza, coerenza e onestà», così la candidata alla Camera Stella Mele descrive l’esperienza politica dei volti che concorreranno alla prossima sfida politica del 4 marzo, guardando ad un percorso politico lineare e trasparente, che possa essere il miglior trampolino e la miglior raccomandazione per intercettare anche il partito del “non voto”. È la stessa Mele a presentare una piattaforma programmatica e valoriale: «Inizieremo una battaglia contro lo “ius soli” perché per essere cittadini italiani bisogna anche sentirsi tali», annuncia Stella Mele che prosegue con «una battaglia contro la politica che fa l’interesse particolare e non generale, abbiamo il compito di salvare questo paese dalle mance elettorali, alle quali stiamo già assistendo, di salvarlo dal malgoverno, dai governi tecnici che hanno attanagliato il paese negli ultimi anni e da un’immigrazione incontrollata e selvaggia».
Un voto da esprimere non solo con la pancia e sull’onda dello scontento, ma con il cervello: «Siamo ad un passo dalla possibilità di governare il nostro Paese, i governi di centrosinistra ci hanno lasciato nella melma. Abbiamo, oggi, la possibilità con una matita di dare un governo al nostro Paese, siamo ad un passo dalla soglia del 40%. Bisogna votare con il cervello e l’unica forza che può raggiungere il 40% è il centrodestra, non votiamo con la pancia e soprattutto non asteniamoci» conclude il candidato al Senato Dario Damiani.
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