La situazione ambientale nella provincia BAT e a Trani in particolare diventa ogni giorno più grave, ed ancora più grave è che la popolazione debba essere informata in modo parziale ed approssimativo e comunque non da chi dovrebbe preoccuparsi della nostra salute.
Pochi giorni fa siamo stati a Barletta dove abbiamo incontrato i cittadini del Comitato Aria Pulita che sono stati riconosciuti parte civile nel processo contro la Cementeria di Barletta che, da quando ha cominciato a bruciare anche rifiuti, ha causato notevoli disagi e problemi sanitari agli abitanti delle zone limitrofe; lo faranno con le loro testimonianze e con rilevamenti certi, ma il problema non riguarda solo Barletta, visto che la cementeria sorge a pochi chilometri da Trani ed è inevitabile che le sue polveri si estendano in un raggio molto vasto e che, a seconda dei venti, arrivino a colpire anche la nostra città.
Noi a Trani, anche se volessimo, non abbiamo alcun modo di rilevare la presenza di queste polveri perché la città è sprovvista di centraline fisse per il monitoraggio dell’aria (Barletta ne ha due, Andria una). L‘Amministrazione Bottaro ha enfatizzato con titoloni l’arrivo di una centralina mobile gentilmente donata dall’ARPA che ha il solo merito di essere gratuita, ma che in realtà non serve a molto se i suoi dati non vengono confrontati con dei parametri fissi che diano ai campionamenti un valore scientifico. Evidentemente per i nostri amministratori non vale la pena spendere un centesimo per la salute dei cittadini ma ci affidiamo al buon cuore di altri Enti. Ricordiamo che una centralina costa più o meno quanto è stato speso per la pagina facebook del comune di Trani, ma ognuno conosce le proprie priorità.
Noi riteniamo che un monitoraggio ambientale serio nella nostra città sia particolarmente utile perché, oltre alle temibili polveri della cementeria di Barletta, dobbiamo monitorare gli effetti delle nostre note criticità.I dati che molto parzialmente apprendiamo sulle analisi svolte nell’ultima delle nostre cave fumanti sono molto preoccupanti e sarebbe utile sapere almeno che aria si respira nelle zone circostanti; il caso di Contrada Monachelle però è solo l’ultimo di una serie di cave adibite a discariche abusive che minacciano l’ambiente e che si trovano in prossimità della discarica comunale in Contrada Puro Vecchio, che a questo punto diventa la punta dell’iceberg di un disastro ambientale gravissimo nel nostro territorio. I cittadini devono sapere che le istituzioni intendono riaprire quella discarica che ha causato un inquinamento accertato dell’aria e della falda acquifera, ma non sono ancora in grado di dire se e quando questa verrà bonificata, in una zona, come già detto, pesantemente colpita da un inquinamento di cui non si conosce ancora bene l’origine e che inevitabilmente colpisce l’acqua, la terra, i suoi frutti e tutti i cittadini. Del resto si tratta di un’area in cui insistono vigneti , uliveti e altre coltivazioni che, se non adeguatamente controllati possono rivelarsi un potenziale estremamente nocivo per la salute dei cittadini attraverso i prodotti che arrivano sulle nostre tavole.
Da almeno un anno abbiamo anche chiesto al Sindaco, principale responsabile della salute pubblica, di istituire una Commissione Sanitaria composta da medici esperti che possano fare una valutazione epidemiologica per studiare le patologie più diffuse ed individuarne le cause, ma ancora una volta siamo stati ignorati.
Adesso non possiamo più aspettare e tocca a tutti pretendere che la nostra salute e quella dei nostri figli e dell’ambiente nel quale viviamo sia la prima delle preoccupazioni della nostra amministrazione.
Per questo motivo domani, sabato 9 Dicembre, alle 10,30, saremo in piazza della Repubblica insieme agli altri componenti del Comitato chiudiamo la discarica; vogliamo lanciare un appello per la manifestazione che intendiamo organizzare nei prossimi giorni, a cui speriamo saranno in tanti a rispondere.
Teresa De Vito – Enzo Scaringi
Comitato Bene Comune
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