Forti polemiche stanno accompagnando l’esame del disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili in vista del Family Day del 30 gennaio. Anche a livello locale registriamo qualche novità con la decisione della Prima Commissione Consiliare di esaminare l’esito della proposta di deliberazione presentata da 19 consiglieri.
All’origine della polemica sul DDL c’è la protesta di 30 deputati cattolici democratici che chiedono: “Via le adozioni dal testo!”. Questo il tema più spinoso (lo stepchild adoption, ndr), che muove l’ala cattolica con il suo “manifesto” per modificare profondamente il disegno di legge di Cirinnà.
I sostenitori delle unioni civili e dell’adozione vivono l’iniziativa come una sorta di sfida diretta. Cosa chiedono i cattolici? Evitare una equiparazione al codice civile sul matrimonio, distinguendo le nozze rispetto alle unioni civili, riconoscendo alle coppie gay diritti personali ma non quelli degli sposati, e infine, lo stralcio dell’adozione o la sua “sostituzione” con soluzioni che “garantiscano la piena tutela dei minori”.
Le posizioni possono irrigidirsi e il breve slittamento di due giorni (al Senato la proposta arriverà il 28 anziché il 26), potrebbe non essere utile per sanare la frattura all’interno del partito stesso.
di Damiana Dorotea Sgaramella
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