“Avevo ragione a pensare che il Dr. Narracci avrebbe compreso le istanze provenienti dal territorio e non avrebbe disatteso le aspettative dei cittadini tranesi. Da mercoledì 13 gennaio nella Unità Operativa di Oncologia ed Ematologia di Trani prestano servizio due medici specialisti nelle discipline di competenza. Almeno per ora è stato sventato il pericolo del trasferimento dell’ambulatorio di Onco-ematologia dall’ospedale di Trani a quello di Barletta”.
Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’ambiente Domenico Santorsola che prima della nomina ad assessore prestava servizio presso l’onco-ematologia dell’ospedale di Trani con non poche difficoltà. Al medico, attualmente in servizio se ne è aggiunto un secondo, il cui incarico durerà due mesi. La disposizione è stata presa in seguito ad una richiesta di incontro urgente, formulata dall’assessore regionale al Direttore generale della ASL BAT Naracci finalizzata a scongiurare il trasferimento dell’ambulatorio Onco-Ematologico di Trani presso l’U.O. di Ematologia e di Oncologia dell’ospedale di Barletta.
Nella missiva l’assessore Santorsola sottolineava quanto fosse offensivo per la sacralità della professione medica considerare i pazienti “attività residuali”, una ferita inferta a tutta coloro che, non per scelta individuale e spesso incapaci di spostamenti autonomi, si trovano a subire il peso di malattie gravissime.
“L’offesa è resa ancora più grave – proseguiva Santorsola – dalla considerazione che per un Direttore Sanitario sia più semplice delocalizzare centinaia di pazienti affetti da gravi malattie oncologiche ed ematologiche che provvedere allo spostamento temporaneo di un dirigente medico qualificato presso una struttura adeguatamente funzionale”.
La decisione di trasferire di pazienti presso l’ospedale di Barletta è stata presa nel periodo delle festività di fine d’anno ed in mancanza di una vera emergenza sanitaria. Ricordiamo anche la recente disposizione relativa al laboratorio analisi del plesso di Trani, disposizione prontamente revocata.
Nonostante la momentanea decisione di non chiudere l’ambulatorio tranese, l’assessore Santorsola ha garantito di adoperarsi affinché l’offerta di assistenza al territorio non sia modificata sino ad emanazione ed accettazione del piano regionale.
Decisione appresa con soddisfazione dai familiari dei pazienti attualmente assistiti nel reparto di Trani. In particolare una nota è giunta dai parenti di un paziente tranese assistito 15 anni. “Mio padre era affetto da tumore al polmone – afferma uno dei figli – e nel 2001 ha potuto alleviare le sue atroci sofferenze grazie alle cure sanitarie ed umane del personale medico e paramedico dell’Unità Operativa tranese. A qualunque ora del giorno e della notte in reparto c’era personale qualificato pronto a restituire dignità a chi la stava perdendo a causa della malattia. Per mio padre l’ambulatorio rappresentava un punto di riferimento, un sollievo – conclude la figlia del paziente – e tutte le volte che ritornava a casa ringraziava tutti personalmente, in particolare il dottor Santorsola per la sua umanità nell’ascoltarlo. Del resto lui poteva comprendere fino in fondo la sofferenza dei suoi pazienti. E poi quel sottoscala trasformato in ambulatorio resterà per sempre il luogo dove la dignità la faceva da padrona e mio padre, e tantissimi pazienti, molti giovanissimi, riuscivano a scherzare e a sorridere anche per pochi attimi. E mio padre, una volta fuori dal reparto, andava perfino da solo e senza ossigeno a comprare le caramelle al nipotino di tre anni.”
di Antonella Loprieno
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