Sono diversi i casi segnalati in questi mesi relativi ai furti di trasformatori dalle cabine di energia elettrica disseminati per le vie di campagna.
L’ultimo è quello avvenuto non meno di due giorni fa in contrada Montefaraone dove diverse famiglie residenti si son ritrovate senza corrente elettrica.
Un disagio che, oltretutto, ha favorito i furti nelle ville: si veda, ad esempio, in viale Pandolfelli dove, a seguito del furto dei cavi del trasformatore di una cabina ivi presente, i sistemi di allarme di alcune ville sono andati fuori uso ed hanno permesso ai ladri di agire in tranquillità. È di qualche settimana fa la segnalazione di un nostro utente che comunicava di aver subito il furto di elettrodomestici all’interno dell’abitazione di campagna e che non era stato il solo in quella via, purtroppo.
Il furto di un trasformatore è innanzitutto un danno ingente per la stessa ditta proprietaria del servizio che è costretta, da protocollo, ad avviare la bonifica del suolo poiché, a seguito dello scassinamento della struttura e del furto dei rami presenti all’interno della cabina del trasformatore, vi è il riversamento di liquidi inquinanti. Una volta bonificata l’area, la ditta provvede ad installare un nuovo trasformatore e a ripristinare il servizio per un costo ingente che generalmente si aggira attorno a 10mila euro.
L’Enel, dal canto suo, solitamente si attiva per riattivare il servizio nel minor tempo possibile.
I malviventi agiscono solitamente di notte: rubare i trasformatori dalle cabine elettriche poste lungo i viali di campagna poiché poco controllati. Una triste piaga che richiede, necessariamente la collaborazione di quanti potrebbero testimoniare, denunciare, e non lo fanno. Denunciare tali fenomeni è un dovere civile, una sfida morale, un imperativo perentorio al quale non ci si deve sottrarre mai.
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