Vincere aiuta a vincere. Perdere fa riflettere. Servirà sicuramente da lezione, ai Lions targati Di Pinto Panifici, l’inaspettata battuta d’arresto casalinga nel confronto d’apertura del torneo di Serie B con l’Amatori Pescara.
Una sconfitta maturata in circostanze rocambolesche, prodotto del combinato disposto della prestazione tutt’altro che impeccabile dei nerazzurri e dell’attenta prova dei biancorossi del tecnico Stefano Rajola, che ha festeggiato con un’affermazione prestigiosa l’esordio nel nuovo ruolo di allenatore, prendendosi la soddisfazione di superare la squadra guidata dal suo ex coach Domenico Sorgentone.
Eppure le premesse per una gara differente, nella cornice di un PalaDolmen rimesso a nuovo dagli interventi di riqualificazione effettuati dal club biscegliese, Riccardo Antonelli e compagni le hanno poste con un inizio scintillante: 9-3 a metà prima frazione. Pescara, senza batter ciglio, ha messo in chiaro l’intenzione di non prestarsi al ruolo di comparsa, scatenando una pioggia multicolore di triple (Caverni, Leonzio, Capitanelli, l’ex Drigo): break di 0-14 e punteggio sul 9-17 al 9°. L’energia necessaria a replicare Di Pinto Panifici l’ha scovata in uscita dalla panchina: un ispirato Alessandro Azzaro e Diego Terenzi hanno ricucito lo squarcio (20-21 al 14°), riaperto da Drigo e nuovamente ristretto dal lungo ex Taranto.
I legittimi propositi di rivalsa dei nerazzurri si sono limitati alla fiammata di inizio terza frazione: la schiacciata di Castelluccia ha scatenato i fans biscegliesi sugli spalti segnando il controsorpasso Di Pinto Panifici (36-35) ma alla tripla di Edoardo Di Emidio per il 39 pari è seguito un altro blackout puntualmente sfruttato dai viaggianti (0-7), che sono ricorsi in diverse occasioni alla difesa a zona sulle rimesse in attacco degli avversari. Il canestro pesante di Azzaro (50-51) ha preceduto l’ennesimo passaggio a vuoto in fase offensiva, pagato di nuovo con uno 0-7.
Sarebbe servito uno strattone poderoso e prolungato per ribaltare l’inerzia della sfida: ci hanno provato Terenzi e Castelluccia (59-60) e quando Diomede, dalla lunga distanza, ha centrato il 64 pari l’impressione che il match potesse svoltare è stata confermata dal successivo fallo tecnico fischiato a Luca Bedetti per proteste. Il play-guardia nerazzurro ha infilato tre tiri liberi e nell’azione seguente la sua tripla ha fatto esplodere il PalaDolmen. In vantaggio di sei lunghezze (70-64), la compagine di casa ha commesso l’errore di ritenere la contesa in pugno: nei momenti topici del confronto Pescara ha mostrato maggiore lucidità, recuperando terreno con Caverni dalla media, il 2/2 di Bini dalla lunetta e la tripla decisiva di MathiasDrigo, servito da Andrea Grosso che con astuzia ha approfittato di un grave mancato tagliafuori biscegliese. Sotto di uno a 20 secondi dal termine, il team di Sorgentone ha sbagliato da 3 con Diomede e commesso fallo su Caverni con cinque secondi da giocare: nonostante lo 0/2 del play ex Senigallia, Di Pinto Panifici non ha raccolto neppure il rimbalzo, strappato dall’esperto lungo Capitanelli. Il suono della sirena ha lasciato partire l’esultanza dei pescaresi e gettato nello sconforto i tanti tifosi nerazzurri sugli spalti.
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