Duro attacco della sezione locale del Movimento 5stelle capeggiato dall’on. Giuseppe D’Ambrosio all’indirizzo del primo cittadino Rino Superbo: oggetto, il progetto per la realizzazione di un infopoint nel Parco dell’Alta Murgia da ubicare presso l’ex mattatoio comunale. A ricostruire dettagliatamente la vicenda è proprio il deputato andriese pentastellato:
“ Nel 2006, l’amministrazione riesce a farsi finanziare un mega-progetto nientemeno che dalla Regione Puglia, dal Parco dell’Alta Murgia, dalla Comunità Montana e dal Ministero, racimolando risorse per realizzare un infopoint del Parco, un contenitore culturale per le compagnie teatrali, un centro sociale ed alloggi vari, il tutto concentrato nell’ex Mattatoio Comunale.
Viene redatta l’apposita progettazione, celebrata la relativa gara d’appalto ed aggiudicati i lavori ad una ditta. Iniziano i lavori, che durano fino allo smantellamento del tetto (tegole), del pavimento (chianche di enorme valore) e banchi di macellazione (tutti in pietra di valore consistente e di pregio artistico); ovvero il tempo necessario per trafugare questi oggetti, che rappresentavano il vero valore aggiunto della struttura.
Finito lo smantellamento, la ditta interrompe unilateralmente i lavori e l’amministrazione, anziché intraprendere un’azione di rescissione in danno ed affidare i lavori alla seconda ditta classificata nella gara d’appalto, decide di risolvere da buoni amici il contratto (“componimento bonario”, chissà se i minervinesi sono d’accordo): il materiale sparisce nel nulla, i lavori sin qui eseguiti vengono pagati, una stretta di mano e chi s’è visto, s’è visto. Ai cittadini il rudere, i topi e le erbacce. La Regione Puglia, che aveva erogato parte del finanziamento, dopo aver accertato il mancato avvio delle attività che dovevano svolgersi nel vecchio Mattatoio, chiede al Superbo Sindaco delucidazioni in merito entro 15 giorni. E cosa fa il Superbo Rino? Presto detto, si continua l’opera di depauperamento patrimoniale e non risponde, perché si sa, chi tace se non acconsente forse pensa di non subire conseguenze, di non perdere il finanziamento.
Perdere i finanziamenti, però, per i Superbi non è un problema, ma per Minervino sì. La Regione Puglia, dopo il silenzio di Rino il Superbo, certamente indaffarato in importantissime vicende, chiede la restituzione di quanto erogato. A questo punto il Sindaco Superbo scende in campo come solo lui sa fare: improvvisando una seduta di shopping, acquista un debito in comodissime rate a tasso 0. Si impegna, per conto dei cittadini di Minervino, a pagare €126.000,00 negli anni a venire. Tanto “mica è a lui”.
La domanda sorge spontanea: quando ci sono debiti frazionati in più anni non dovrebbe intervenire il Consiglio Comunale? Quando ci sono delle transazioni non interviene più la Giunta Comunale? Non ci è dato sapere se la mancanza di numeri in consiglio abbia diminuito l’inestimabile valore politico dei consiglieri comunali minervinesi alla corte dei Superbi, ma che si passi sopra la Giunta ci appare una novità da tenere presente. E che dire del dirigente che ha determinato la restituzione della prima rata, non sapeva forse della preliminare competenza di altri organi, prima di arrivare a disporre pagamenti?“
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